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Provincia Vicenza: attività controllo ufficio cave

Di Redazione VicenzaPiù Martedi 6 Luglio 2010 alle 15:25 | 0 commenti

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Provincia di Vicenza - Relazione sull'attività di controllo dell'ufficio cave giugno 2009 - giugno 2010 (a seguire nostro servizio video) presentata oggi dal presidente Attilio Schneck e dall'ing Filippo Squarcina
Premessa
A partire dal giugno 2009 l'Ufficio Cave è stato accorpato al Servizio Valutazione d'Impatto Ambientale e la struttura è attualmente composta da 8 dipendenti coordinati dall'ing. Filippo Squarcina sotto la direzione del Direttore Generale dott. Angelo Macchia. I compiti dell'Ufficio Cave sono molteplici, dall'espressione di pareri tramite la Commissione Tecnica Provinciale Attività Estrattive, alla Polizia Mineraria, al controllo delle Cave e Miniere in collaborazione con i Comuni.

 

L'attività di controllo dal giugno 2009 al giugno 2010
L'attività di controllo è stata notevolmente potenziata in quest'ultimo anno di attività e si è svolta in stretta collaborazione con il Corpo Forestale dello Stato di Vicenza coordinato dal Comandante Daniele Zovi.
Sono state effettuate verifiche a tutte le tipologie di cave del vicentino che sono tra le più varie: dalle cave in sotterraneo dei Berici alla cave di marmo dell'Altopiano di Asiago, dalle cave di detrito a quelle di argilla. Sono stati effettuati controlli sia di tipo amministrativo che tecnico.
La Provincia ha la competenza in materia di Polizia mineraria (sicurezza del lavoro nelle cave e miniere) e sono state iniziate attività di verifica documentale (ancora in corso) sulla gestione della sicurezza di tutte le miniere e cave del territorio vicentino.
Le attività di controllo in cava (sopralluoghi) sono avvenute coinvolgendo le Amministrazioni Comunali (le quali hanno partecipato quasi sempre e piuttosto attivamente), sono state distribuite omogeneamente sul territorio ed hanno interessato tutte le tipologie di attività estrattive.
Durante i controlli è stata verificata la conformità con l'autorizzazione regionale, con il progetto e con la normativa in materia di sicurezza. Le difformità hanno comportato l'avvio di procedimenti sanzionatori amministrativi e denunce all'Autorità Giudiziaria.
Gli esiti dei sopralluoghi condotti nell'anno compreso tra giugno 2009 e giugno 2010 sono riportati nella seguente tabella:
Tipologia di materiale N. soprall. Cave non verificabili (*) N. attività conformi N. attività non conformi N. segnalazioni reato (**)
Marmo 46 - 24 22 4
Argilla 19 5 3 11 2
Pietre e detriti 8 - 6 2 -
Calcare da industria 8 - 4 4 -
Ghiaia 15 1 3 11 -
Pietre dei Berici 10 - 8 2 -
TOTALE 106 6 48 52 6
(*) Attività estrattive risultate non accessibili o non ancora attivate
(**) Una medesima cava può avere sia sanzioni amministrative che penali

Sono state verificate n. 106 attività di cava, delle quali 6 non erano accessibili per attività sospesa o ancora da iniziare; delle rimanenti verificate (n. 100 cave) è risultato conforme ai provvedimenti rilasciati una percentuale pari al 48% delle attività. Per le restanti si è provveduto a comminare le relative sanzioni amministrative, ovvero ad avviare i relativi procedimenti amministrativi tesi alla verifica dell'attività ed alla successiva eventuale contestazione di difformità e all'ingiunzione di sistemazione ambientale.
Le problematiche emerse durante i sopralluoghi e le verifiche sono sostanzalmente le seguenti:
 ricomposizione dei siti scavati che procede a rilento o è del tutto mancante;
 recinzioni carenti o mancanti e accessi non chiusi né delimitati, con situazione di potenziale accessibilità agli estranei e relativa situazione di pericolo;
 difformità dal cronoprogramma di scavo e ripristino;
 mancanza del cartello identificativo dell'attività estrattiva;
 presenza di ristagni (cave di argilla);
 stati di abbandono delle attività senza ricomposizione ambientale dei siti;
 asporto di materiale associato (cave di marmo dell'Altopiano di Asiago) in assenza di autorizzazione o per quantità eccedenti il volume autorizzato;
Molte infrazioni sono di tipo formale, ma alcune, quali l'asporto del materiale associato, sono preoccupanti, in quanto determinano la mancanza in cava di una adeguata quantità di materiale utile a garantire una corretta ricomposizione. Senza tale materiale risulta pregiudicata la possibilità di "sanare" correttamente la ferita del territorio riportando il contesto ambientale ad una situazione di normalità. Inoltre, nella necessità di imporre il ripristino di materiale dall'esterno per chiudere gli scavi, si viene a generare un ulteriore impatto soprattutto viabilistico dovuto all'andirivieni di mezzi che portano tale materiale in cava.
Ai sopralluoghi di controllo sopra indicati vanno aggiunti quelli effettuati dall'ufficio relativamente alle seguenti necessità:
 verificare prescrizioni impartite nel corso di precedenti sopralluoghi;
 verificare l'avvenuta ricomposizione ambientale;
 predisporre procedimenti amministrativi relativi a polizia mineraria o ordinanze di ricomposizione ambientale;
 effettuare inchieste per infortuni superiori a 30 gg di prognosi;
 varie ed eventuali.
per un totale di quindici sopralluoghi.

Riguardo le sanzioni amministrative scaturite dalle verifiche effettuate come sopra esplicitate, si riportano i seguenti dati:
1. n. 29 sanzioni amministrative effettuate nel periodo di riferimento giugno 2009 - giugno 2010
• importo incassato € 24.235,48 (comprensivo di spese di procedimento).
• importo comminato non ancora incassato € 2.778.985,53 (comprensivo di spese di procedimento)
2. n. 3 infrazioni di polizia mineraria riscontrate
• importo riscosso € 3.873,42
L'attività prevista e gli obiettivi
L'Amministrazione provinciale intende potenziare ulteriormente l'attività di controllo.
E' iniziata una prima fase di rilevamento aereo delle cave: in pratica il rilevamento avverrà tramite un Laser Scanner e un camera metrica digitale posti su un aereo bimotore. I dati verranno inseriti in una piattaforma integrata che ne consente la gestione tramite internet, permettendo anche a terzi autorizzati, es. Corpo Forestale Regionale e Comuni, di accedere al sistema e di poter effettuare elaborazioni quali calcoli di volume/sezioni, ecc..
E' prevista l'utilizzazione della tecnologia del laser scanner a terra per quelle cave per cui non è possibile il rilievo aereo.
Tramite tecnologie innovative verranno verificate anche le cave in falda, l'attività verrà effettuata in collaborazione con l'Università di Padova.
E' prevista l'organizzazione di un corso sulla sicurezza nelle cave.
Continueranno:
1. i sopralluoghi in cava con l'obiettivo di controllare le restanti circa 100 cave e miniere attive in provincia;
2. i procedimenti di ingiunzione dei ripristini ambientali;
3. le verifiche per la sicurezza in cave e miniere;
4. l'attività sanzionatoria e di segnalazione di reato.
Conclusioni
In una anno sono stati fatti controlli su oltre 100 cave/miniere della provincia su circa 215 attive.
Si sono riscontrate molte attività difformi sia per aspetti formali che sostanziali. Preoccupa in generale l'approssimativa gestione delle cave ed in particolare la scarsa attenzione per la corretta gestione della sicurezza dei lavoratori in cava e miniera. L'impegno in materia di sicurezza sul lavoro della Provincia proseguirà sia tramite controlli che l'attivazione di un corso di formazione.
Continuerà la proficua collaborazione con il Corpo Forestale nell'attività di controllo tramite sopralluoghi per la verifica del rispetto delle autorizzazione e della normativa con l'obiettivo che i cosidetti "cavatori" diventino "imprenditori dell'attività estrattiva".


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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