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Primo in Italia il Veneto sperimenta lo "Psicologo di base": si comincia nel vicentino

Di Redazione VicenzaPiù Martedi 27 Maggio 2014 alle 17:45 | 0 commenti

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Regione Veneto - Sempre alla ricerca di nuovi servizi da offrire ai propri pazienti, la Regione Veneto, prima in Italia, sta per inserire nel sistema di assistenza territoriale una figura sanitaria alla quale sinora nessuno aveva pensato: lo “Psicologo di Base”. Si tratta di specialisti che verranno inseriti, per ora in via sperimentale in due Ullss (la 4 Alto Vicentino e la 7 di Pieve di Soligo, in provincia di Treviso).

All’interno delle Unità Territoriali di Assistenza Primaria (Utap) e delle Medicine di Gruppo con il compito di coadiuvare il medico di medicina generale nella trattazione di pazienti che presentino difficoltà di tipo psicologico, per evitare l’aggravarsi della situazione e il suo possibile evolversi in patologia psichiatrica.

La relativa delibera è stata approvata oggi durante la seduta di Giunta regionale e illustrata dal Presidente Luca Zaia nel corso del punto stampa successivo.

“E’ una nuova rivoluzione nell’ambito della sfida quotidiana per la qualità della vita – ha sottolineato il Governatore – che parte sul territorio e che fruirà di due grandi figure professionali come il medico di base e lo psicologo per dare risposte ai tanti disagi emergenti in questa fase storica, legati alla crisi economica, alle difficoltà nei rapporti sociali, ai disagi giovanili, all’insoddisfazione personale, che tante volte vengono trascurati dalle persone fino a che non diventano vere e proprie patologie. Se, come sono convinto, la sperimentazione avrà successo e il modello dimostrerà di funzionare – ha aggiunto Zaia – passeremo alla fase di costruzione della squadra veneta degli psicologi di base”.

“Con questa iniziativa – aggiunge l’Assessore alla Sanità Luca Coletto – ampliamo il concetto di ‘sanità’ classicamente inteso verso quello più ampio di ‘salute’, che l’Organizzazione Mondiale della Sanità definisce stato di benessere psicofisico, valorizzando ulteriormente il territorio e proseguendo nell’intento di portare le cure e l’assistenza sempre più fuori dall’ospedale per acuti e sempre più vicino alla gente. Lo psicologo di base si occuperà infatti di tutte quelle condizioni di una persona che non possono considerarsi una patologia ma, essendo disagio, incidono pesantemente sulla qualità della vita, a volte rendendola un inferno da vivere in piena solitudine. Non vogliamo che ciò accada più e quindi anch’io auspico che la sperimentazione riesca e si possa passare poi alla costruzione della rete veneta”.

La sperimentazione si svolgerà presso l’Utap “Casa per la Salute” di Schio nell’Ulss 4 Alto Vicentino e presso l’Utap “Medinfior” nell’Ulss 7 di Pieve di Soligo (Treviso).

Il personale verrà individuato tra gli psicologi dipendenti e specialisti ambulatoriali interni con la disponibilità di almeno 3 mezze giornate alla settimana per un totale di 12/15 ore settimanali di presenza presso l’Utap prescelta.

Coordinatrice del progetto per la Regione sarà la dottoressa Emilia Laugelli, già responsabile del servizio antisuicidi istituito per assistere gli imprenditori veneti travolti dalla crisi, che sta tuttora ottenendo un grande successo e riceve mediamente 2 richieste di aiuto al giorno.

Lunga è la lista delle prestazioni effettuabili dallo “Psicologo di Base” e l’elenco dei disturbi da considerare: disturbi d’ansia, dell’umore, dell’adattamento, del sonno, della dipendenza in esordio da alcool o droghe e da gioco, disturbi depressivi transitori (come post diagnosi, lutti, post partum), da stress lavoro correlato, cognitivi in esordio; reazioni post traumatiche da stress (lutti, malattie, violenza); problemi relazionali e familiari; problematiche genitoriali, relazionali, di coppia e della sfera sessuale; problematiche degli stili di vita legate a malattie croniche.

Leggi tutti gli articoli su: Ulss 4, Regione Veneto, Psicologo di base

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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