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Noventa e Fabio: mai dimenticare la società

Di Redazione VicenzaPiù Giovedi 13 Maggio 2010 alle 16:56 | 0 commenti

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 Volley Noventa - Il presidente Salvatore Fabio: "Sono soddisfatto ma non contento, potevamo fare di più ma atlete e allenatore dovevano essere più consapevoli di quanto valga la società"
"Ora proverò a ridarmi la carica prima di decidere cosa fare".
L'Ipag Verde Bio Noventa Vicentina ha chiuso la stagione con un ottimo 4° posto, direbbero tutti, come ufficialmente ha anche dichiarato dopo l'ultima partita la società, anche perché pochi nell'ambiente avrebbero accreditato Noventa Vicentina di questo risultato a inizio stagione, segnato da vicissitudini federali che avevano costretto il presidente Salvatore Fabio a farsi in 4 per ottenere di giocare nel girone tradizionale e non in quello del nord ovest e per allestire, poi, una squadra, che per qualche tempo si era temuto che neanche sarebbe stata schierata ai nastri di partenza per protesta.

Ma a qualche giorno dal rompete le righe Salvatore Fabio si vuole togliere qualche sassolino (interno) dalla scarpa, per altro annunciato dalla sua dichiarazione a fine incontro col Monfalcone che qui riportiamo: " ... forse è mancato un legame ‘emotivo' maggiore tra la parte tecnica e noi dirigenti, che pure rendiamo possibile il tutto ogni anno con passione e sacrifici, senza lamentarci in pubblico, anche quando siamo soli nel risolvere i problemi ..."
Cosa volesse dire il presidente che da 40 anni mantiene vivo e, spesso, in alto il nome di Noventa nel volley ros, ce lo spiega oggi: "A fine partita e a fine campionato l'ho spiegato chiaramente alle ragazze e allo staff tecnico, coach Stefano Ferrari in primis. Mi ha fatto piacere, ho detto, vedere le ragazze molto unite al loro allenatore, ma il distacco che nel tempo si è creato tra loro e la società mi ha molto amareggiato oltre ad aver tolto quel pizzico di entusiasmo e coesione in più, che forse ci avrebbe fatto guadagnare più del 4° è posto con annesso ... un buon premio da parte degli sponsor. Atlete e allenatore, da un certo momento della stagione in poi, hanno dimenticato che chi gioca e chi allena devono la loro attività sportiva e bella quotidianamente al lavoro, ai sacrifici, alla passione e allo stress che la dirigenza gestisce giorno dopo giorno per organizzare, per gestire e per trovare le risorse economiche ed umane che consentono agli ‘altri' di ‘giocare' a pallavolo. La riconoscenza non è di questa terra, si dice, ma queste cose le ho volute dire e le rendo pubbliche perché è solo la comunità degli intenti che rende più forti e dà gli stimoli giusti anche a chi lavora dietro le quinte. Sono, quindi, contento del 4° posto, ma potevamo fare di più, perché non è vero che la squadra fosse la stessa dello scorso anno e che, quindi, il lavoro principale, che pure c'è stato, fosse quello del tecnico, che, non dimentichiamolo, io ho scelto. Alle 6 atlete di base dello scorso anno abbiamo aggiunto altre 6 giocatrici, di cui 2 del vecchio gruppo, ma che hanno potuto essere impiegate nel loro ruolo o con maggiore frequenza vista la loro crescita, diversamente dallo scorso anno, e le altre totalmente nuove. E avere 12 atlete valide invece che 6 è stato un grande sforzo della società e un grande aiuto a chi allenava e a chi ... si allenava. Una cosa è avere un gruppo sbilanciato in cui la qualità e l'intensità degli allenamenti è forzatamente bassa, ben altra cosa è poter contare su titolari e riserve di buon livello con queste ultime che lavorano al massimo per trovare spazio in campo e, conseguentemente, danno stimoli maggiori a chi sulla carta è titolare! Bravo l'allenatore, quindi, e il suo staff, brave le giocatrici ma negli striscioni di fine partita e nei manifesti dei tifosi il giorno dopo uno spazietto e un ringraziamento andrebbe riservato anche alla società a meno che da oggi in poi giocatrici e allenatore (e tifosi) non vogliano autogestirsi anche ... economicamente! Ora che mi sono ... sfogato, vedrò se mi tornerà la voglia di fare, ma la soddisfazione per il buon campionato ancora oggi è superata dall'amarezza del tempo e dei sacifici, non riconosciuti, dedicati a chi da oggi spero capirà qualcosa in più dello sport, dovunque andrà il prossimo anno ad allenare e a giocare.
Di pacche sulle spalle noi dirigenti ne diamo molte, non ne vogliamo altrettante da giocatrici e allenatori. Ma se ci mancano intorno i sorrisi per i quali ci impegniamo che senso ha dare l'anima per chi non te ne regala neanche un pezzettino della sua?"

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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