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Nel Veneto la grande sete inaridisce i campi e la speculazione fa crescere il costo del cibo

Di Citizen Writers Giovedi 23 Agosto 2012 alle 19:46 | 0 commenti

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Riceviamo da Gianni Genghini, Associazione ambiente e società, e pubblichiamo.

Mentre l'Italia continua a bruciare e il presidente del Consiglio regionale Ruffato battibecca con l'Assessore regionale Manzato sulle rispettive competenze in agricoltura, la pianura padana soffre l'ondata di calore, la sesta di quest'anno, con le conseguenze che tutti sappiamo.

La siccità mette a rischio i raccolti di molti cereali, in particolare mais, soia e grano. Ma anche i vigneti soffrono. Nel Veneto l'uva bianca è in grande crisi per la scarsità delle piogge, considerando che caldo oltre i 35° rallenta lo sviluppo delle piante e questo significa perdite di raccolto e vendemmie anticipate.

Ma il secco colpisce anche altre colture per la cronica scarsità di canali per irrigazione e bacini acquiferi che potrebbero alleviare la sete di acqua di questa lunga estate calda. In Italia in questi giorni le temperature hanno raggiunto e superato quelle del 2003, anno che ha visto la calura raggiungere i 40°. Altrettanto grave è la concomitanza della nostra crisi con quella di altri Paesi. Stati Uniti, Canada, Russia, Ukraina e Brasile, tutti grandi produttori di cereali, hanno alimentato anche forti attacchi speculativi sui prezzi dei prodotti alimentari. Ma in questo contesto sarebbe importante rivedere le politiche sui carburanti alternativi che riducono sensibilmente le scorte di cereali per l'alimentazione. Come sarebbe utile ripristinare le riserve di cereali che nazioni esportatrici come Brasile, Canada e Usa nell'ultimo G20 hanno volutamente trascurato. Dunque ora e nei prossimi mesi assisteremo ad un aumento generalizzato dei prezzi dei cibi, carni comprese, che aggraverà ancor di più la situazione dei Paesi a sud del mondo. Pensate il mese di luglio negli Usa è stato il più caldo e meno piovoso dal 1895, tanto che i raccolti di granaglie alimentari si sono ridotti del 25% e i terreni colpiti dalla siccità hanno raggiungo il 38% del totale. Ma un altro dato ci deve far riflettere sul cambiamento climatico in atto. L'India, considerato il granaio del sudest asiatico, lamenta una riduzione delle piogge del 18% e nel Punjab le piogge monsoniche sono diminuite del 60%. Ma se dal globale passiamo al locale nelle pianure del nord Italia la piogge mancano da circa 52 giorni e nella pianura veneta la situazione è ancora peggiore. Purtroppo con il grande caldo e la mancanza di piogge era inevitabile che i terreni diventassero aridi e poco produttivi. Nel Veneto la mancanza di piogge e la scarsità di canali per l'irrigazione hanno determinato un calo dai raccolti del 35%. Hanno sofferto soprattutto grano, mais, barbabietola e uva bianca. Queste che abbiamo appena elencato sono cifre che fanno paura e la gente invoca provvedimenti certi e risolutivi. Ma l'aspetto più grave è quello inerente i canali irrigui che sono ai livelli minimi e ciò è da addebitare oltre che alla siccità anche alla scarsità dei bacini di raccolta che da tempo gli agricoltori e le associazioni di categoria sollecitano ai Consorzi e soprattutto alla Regione. Per quanto riguarda la nostra agricoltura all'assessorato regionale consigliamo di fare meno proclami a posteriori e più investimenti preventivi sulle opere irrigue e sui bacini di raccolta acque, utilizzando anche le cave che esistono in abbondanza nel Padovano e nel Veneto. L'acqua da noi c'è, non sprechiamola lasciandola defluire inutilmente al mare!


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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