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Muore Sergio Bonelli editore di Tex: l'eroe dei fumetti gli sopravvive

Di Redazione VicenzaPiù Martedi 27 Settembre 2011 alle 23:20 | 0 commenti

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Riceviamo da Gianni Genghini e pubblichiamo.
La morte avvenuta l'altro ieri di Sergio Bonelli editore di Tex, figlio di Gian Luigi fondatore e creatore del periodico di fumetti western più letto in Italia ha riportato alla ribalta il personaggio di Tex Willer. . Creato nel 1948 e tuttora pubblicato e rieditato diverse volte. Tex era nato dapprima come fuorilegge in fuga, pronto a sparare su chiunque gli desse la caccia, con l'album Il "Totem misterioso"del 1948. . A seguire la Casa editrice di Bonelli pubblicò "Tex il grande" sempre nel 1948 con disegni di Aurelio Galeppini, in arte Galep.

E da allora Tex, l'eroe più spavaldo del mondo, inizia la sua cavalcata che ancora continua con successo.. Sempre amato dai lettori dei fumetti western e sempre sostenuto dalle vendite che raramente hanno subito delle importanti flessioni. Famosi sono i fumetti dei rumori coniati da vari disegnatori.: bang, twiing puah, yaah, smack, tum rattle sock, thud, rumble, crash e via di questo passo. Come famose sono le frasi che il Ranger ripeteva nelle sue avventure.. Una in particolare. Dopo aver attraversato il deserto a cavallo le prime parole che diceva entrando in un saloon erano "fammi una bistecca alta tre dita, una montagna di patatine fritte e una pinta di birra . Celebre anche l'ironia che Tex spesso usava per richiamare l'anzianità di Kit Carson, che lui chiamava "capelli grigi"o "mucchio di ossa rotte". Molto amati dai lettori anche suo figlio Kit Willer e Tiger Jack, il fido indiano della tribù Navajos, della quale Tex è il capo indiscusso. Tex Willer, nelle sue storie è, oltre che un capo Navajos , dai quali era chiamato Aquila della Notte, anche e soprattutto un Ranger del Texas. Insomma una guardia di frontiera che ha il dovere, e questo impegno nelle sue storie lo ha sempre svolto con grande orgoglio e coerenza, di difendere oltre che i confini del suo Paese, anche i cittadini maltrattati e sfruttati dai padroni e trafficanti, tutta gente avida di denaro e di potere, così li dipingeva lui. Con i suoi tre compagni, che non sempre sono con lui nella varie avventure, Tex percorre le praterie e i deserti del sud-ovest americano alla ricerca dei malfattori, che lo chiamavano "satanasso", "puro veleno", e "tizzone d'inferno" e " la morte che ti accompagna". Un classico esempio di eroe positivo senza macchia e senza paura, pur di far trionfare la giustizia. E quasi sempre ci riusciva. Anche se per battere i delinquenti Tex è anche disposto a violare la Legge, cosa molto frequente, specie nei racconti del cosiddetto periodo d'oro, che va dagli anni cinquanta ai sessanta Un'altra particolarità del personaggio Tex è quella di non guardare in faccia a nessuno. Se si trattava di tutori della Legge che non rigavano diritto, come diceva lui, egli non aveva rispetto per le loro cariche e li strapazzava a dovere. Tex Willer era considerato un duro e quasi sempre sapeva diventare molto cattivo. Egli è concepito con un fisico potente e nervi d'acciaio che gli consentono in ogni circostanza di valutare la situazione e trovare una via d'uscita. Questa particolare capacità gli permette di mettere in difficoltà gli avversari di turno , tanto da indurlo a sbagliare la mira e a volte di dover fuggire, rinviando ad un secondo momento il regolamento dei conti.. Come si veste il nostro personaggio?. Il suo abbigliamento è un classico del west.: un cappello a larghe falde, una camicia di colore giallo, un fazzoletto nero annodato al collo, pantaloni tipo jeans, stivali di cuoio con speroni e il cinturone allacciato alla vita. Il nostro uomo non ama molto parlare del suo passato durante le lunghe serate passate vicino al fuoco. Scarne sono le notizie che normalmente fornisce ai suoi partner . Un passato da cow-boy che aveva gestito un ranch con il padre Ken nel sud del Texas. Della madre non ne parla mai. Spesso invece parla della moglie, la madre di Kit . Si chiamava Lilyth, era una navajos e muore prematuramente per una epidemia di vaiolo, fatta scoppiare per vendetta da due malfattori.. Celebri sono la sua Colt 45 e il suo Winchester. Insomma la storia di Tex Willer e dei suoi pards è la storia del west americano, con il suo fascino di terre lontane e con il confronto sempre presente tra gli indiani e i colonizzatori della costa occidentale


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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