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MPS poteva essere nazionalizzata nel 2011-2012. Lo dicono i consulenti della Procura di Milano che si oppongono all'archiviazione per Fabrizio Viola e Alessandro Profumo

Di Rassegna Stampa Giovedi 2 Marzo 2017 alle 08:30 | 0 commenti

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«Spero che lo Stato sia un azionista lungimirante che discuta con i manager gli obiettivi per rivedere quello che ha investito in un arco di tempo ragionevole». Il ceo di Mps, Marco Morelli, ieri al convegno della Fabi, sa di avere pochi margini sul piano industriale, perché deve ascoltare i «suggerimenti» di Ue e Bce e adeguarsi ai loro tempi. In ogni caso tra le due istituzioni la collaborazione «è molto buona», ha assicurato la commissaria Ue alla Concorrenza, Margrethe Vestager, anche se non sempre «si sentono le stesse parole» perché «abbiamo responsabilità differenti».

 Per l’ingresso dello Stato serviranno dunque ancora settimane. Ma forse la storia poteva andare diversamente: secondo i consulenti della procura generale di Milano nell’opposizione all’archiviazione per gli ex vertici Fabrizio Viola e Alessandro Profumo nonché per la stessa Mps nell’indagine sulla contabilizzazione di Alexandria e Santorini fino al 2015, la banca avrebbe dovuto essere nazionalizzata fin dal 2011-2012. Per i professori Francesco Corielli e Roberto Tasca, Mps non avrebbe potuto accedere ai Monti Bond perché la sua crisi era legata non ai suoi Btp (tantomeno se si fossero calcolati Alexandria e Santorini come derivati) ma alle perdite su Antonveneta e sui crediti deteriorati. Ma la Ue accettò le attestazioni dell’Italia e disse sì ai Monti Bond. Per i periti le perdite avrebbero dovuto essere coperte con aiuti di Stato, fino alla nazionalizzazione, ma solo dopo l’azzeramento dei soci, in primis la Fondazione Mps. Si vedrà. «Il vero assassino di Mps è stato una gestione di bassa qualità», ha riconosciuto ieri Profumo a Mix 24 su Radio 24 . L’ex presidente invece, ha difeso il tentativo di salvataggio di Mps: non fu fatta fallire «perché il Paese sarebbe stato commissariato».
Di f. mas., da Corriere della Sera


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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