Movimento Federalista Europeo, la discussione nello SpazioPiùLibero di VicenzaPiù in viale Milano
Martedi 1 Novembre 2016 alle 16:51 | 0 commenti

I giovani del Movimento Federalista Europeo si sono riuniti nello SpazioPiùLibero di VicenzaPiù in viale Milano a 31 a Vicenza. Di seguito un estratto della relazione su quanto discusso sabato mattina 29 ottobre nell'incontro di dibattito (foto) tra i centri regionali della GFE Veneto, Emilia Romagna e Lombardia intitolato “Roma 2017: 60° anniversario dei Trattati di Roma, oltre gli attuali trattati, verso l’unione federale con il popolo europeo, per il popolo europeoâ€.
CONTESTO
L’Europa – e l’Occidente – stanno attraversando una crisi di valori che ricorda drammaticamente quanto è accaduto nel nostro continente nei decenni a cavallo delle due guerre mondiali. La crescita dell’interdipendenza mondiale, affrontata senza capacità politica di leadership e di istituzioni in grado di garantire la cooperazione, trasforma la convivenza internazionale in una competizione aggressiva dalle conseguenze e dai risvolti incontrollabili. La cause profonde della crisi della democrazia occidentale sono in ultima istanza politiche e culturali insieme: politiche, nella misura in cui gli Stati occidentali, dagli USA a quelli europei, non sono stati capaci di gestire in modo lungimirante la globalizzazione, e hanno accumulato contraddizioni e debolezze nel sistema economico e sociale che la crisi finanziaria ed economica ha brutalmente portato in primo piano; e culturali, perché al tempo stesso è mancato lo sviluppo di un adeguato pensiero politico che permettesse di capire i cambiamenti in atto e le sfide correlate, indicando la direzione verso cui cercare di far evolvere le istituzioni, a tutti i livelli.
Nonostante sia l’area commerciale più sviluppata del mondo, l’Unione europea continua quindi a rappresentare un enorme vuoto sulla scena mondiale, sia per quanto riguarda gli equilibri di potere, sia sul piano dei valori e della cultura politica che incarna, non essendosi mostrata capace né di sconfiggere definitivamente gli idola nazionalisti, né di affermare una nuova concezione di comunità politica federale post-nazionale. Eppure il mondo in questa fase avrebbe un disperato bisogno di una leadership politica e culturale europea capace di esprimere un’ideologia di ricerca della stabilità e della cooperazione. Ed avrebbe ancor più bisogno di veder affermati e trasformati in istituzioni solide i punti di riferimento morali, storici e politici che si trovano esclusivamente nelle ragioni e nelle radici del processo di unificazione europea – punti di riferimento che solo attraverso il successo di quest’ultimo si possono affermare nel mondo.
Solo ora inizia a farsi strada la comprensione che la nuova vera linea di divisione nel XXI secolo corre invece tra quello che alcuni osservatori definiscono il nazionalismo razzista e quello che molti chiamano il “liberalismo cosmopolitaâ€, ma il cui riferimento corretto è quello del federalismo così come si è caratterizzato e si è andato sviluppando nell’esperienza del processo di unificazione europea: dal Manifesto di Ventotene, all’elezione europea, al Progetto Spinelli, alla moneta unica, fino alle proposte sviluppate in questi ultimi anni dai Rapporti della Commissione europea, dal rapporto del 4 Presidenti delle istituzioni dell’Unione e ai Rapporti attualmente in via di finalizzazione all’interno del Parlamento europeo per il rafforzamento dell’Unione europea e per la sua evoluzione istituzionale in una vera Federazione.
É necessario porre le basi per realizzare l'unione politica a partire dal nucleo dei paesi dell'area euro; è urgente collegare le politiche che sarebbe già possibile avviare nel quadro attuale alla prospettiva della costruzione politica, ponendo le basi del superamento delle sovranità nazionali a favore di una sovranità europea. Una sovranità che sia legittimata democraticamente attraverso il controllo del Parlamento europeo. Questo è il terreno su cui dovrebbero convergere le iniziative di alcuni governi e quelle in gestazione nel Parlamento europeo, con il rapporto Verhofstadt.
RAPPORTO VERHOFSTADT
Prevede innanzitutto solo due possibilità di integrazione per gli stati europei: appartenenza a tutti gli effetti all’Unione (federale), oppure lo stato di paese associato, con rapporti privilegiati
Le istituzioni vengono così riformate: Commissione con poteri esecutivi e presidente eletto tramite liste europee; Parlamento è la camera bassa, rappresentativo di tutti i cittadini europei; Consiglio rappresenta la camera degli Stati, composta da rappresentanti che rendono conto ai parlamenti nazionali; tutte e tre le istituzioni avrebbero potere di iniziativa legislativa
Partiti nazionali rappresentanti di partiti europeo, liste elettorali nazionali ed europee parallele
Superamento dell’unanimità per i processi decisionali
Istituzione di un bilancio basato su imposte europee
OBIETTIVI POLITICI DELLA MOBILITAZIONE DI ROMA
Se l’occasione del 60° anniversario dei Trattati di Roma, il 25 marzo 2017, deve essere – e non può che essere – uno spartiacque per l’Europa, non basterà in quell’occasione dare il via alle pur necessarie politiche concrete che vogliono dare risposte in tempi brevi ai problemi dei cittadini, ma occorrerà aprire anche il cantiere della riforma delle istituzioni, cantiere di cui le proposte che sono state sviluppate all’interno del Parlamento europeo costituiscono l’indispensabile base di partenza.
Sostegno al progetto Verhofstadt: occorre evidenziare chiaramente che la svolta per la storia del nostro continente risiede in quelle modifiche dei trattati proposte da Verhofstadt nel suo rapporto
Coinvolgimento di tutta la società civile favorevole alla federazione europea, che deve essere unita nella battaglia per la federazione europea, a dimostrare che esiste una parte della popolazione che ritiene prioritaria la riforma dei trattati.
MODALITA’ DI COINVOLGIMENTO DELLA SOCIETA’ CIVILE
Creazione dei Comitati per la Federazione Europea
Fare formazione: cogliere le occasioni per fare aggiornamento sull’analisi federalista dell’attualità ; dimostrare la priorità della battaglia federalista, sia per l’urgenza di evitare la ricaduta nei nazionalismi, sia per ridefinire il quadro di intervento della società civile nelle sue molte istanze, che sono ora condotte a livello nazionale ma gioverebbero di un interlocutore come il governo dell’eurozona.
Invitare all’impegno tutti membri del Comitato per la mobilitazione
E' possibile iscriversi alla manifestazione e ricevere maggiori informazioni visitando il sito www.mfe.it e inserendo i propri dati nel form (http://www.mfe.it/site/index.php/2017-manifestazione-tofedeu/modulo).
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