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Ha avuto inizio ieri pomeriggio la storica visita del pontefice Benedetto XVI all'isola di Cuba. Dopo i sei giorni passati in Messico l'attuale Pontefice ripercorre così le orme del suo predecessore Giovanni Paolo II: Cuba fu infatti lo scenario del celebre viaggio del gennaio 1998 nel quale il Papa polacco incontrò Fidel Castro.

 

L'aereo Papale proveniente da Guanajuato (Messico) è atterratto alle ore 14 locali presso l'aeroporto di Santiago de Cuba. Ad accoglierlo, oltre ad una folla di fedeli festanti, c'era Raul Castro, attuale presidente della repubblica Cubana e fratello dell'ex "lider maximo" Fidel.

Nel corso della cerimonia di benvenuto, Benedetto XVI ha ringraziato il presidente Raul Castro per la sua accoglienza, poi ha ricordato il suo predecessore Giovanni Paolo II: "Uno dei frutti importanti di quella visita fu l’inaugurazione di una nuova fase nelle relazioni tra la Chiesa e lo Stato cubano, con uno spirito di maggiore collaborazione e fiducia, benché rimangano ancora molti aspetti nei quali si può e si deve avanzare, specialmente per quanto si riferisce al contributo imprescindibile che la religione è chiamata a svolgere nell’ambito pubblico della società". 

Nel corso del suo discorso di benvenuto Castro ha voluto ricordare i «buoni rapporti» con la Chiesa cattolica cubana. Secondo i dati diffusi dal Vaticano infatti degli oltre 11 milioni di popolazione il 60% è cattolico (6,7 milioni). Nell'isola caraibica ci sono 17 vescovi, 361 sacerdoti, 619 suore. Il presidente ha poi aspramente criticato Washington «per i più di 53 anni di politica di ostilità nei confronti della 'revolucion' cubana». 

 

Terminata la cerimonia di benvenuto il Pontefice ha percorso, a bordo della "Papamobil", gli undici kilometri che separano l'aeroporto dal centro di Santiago. Lungo tutto il percorso si era già assiepato un nutrito cordone di fedeli. Una volta raggiunto il centro città il corteo Papale ha raggiunto gli alloggi presso l'arcivescovato dove si è riposato per circa un ora prima di recarsi a celebrare la Messa in onore dei quattrocento anni  dal ritrovamento dell'immagine della Virgen de la Caridad de Cobre, patrona di Cuba.

In piazza Antonio Maceo, uno dei simboli della rivoluzione cubana, una folla di almeno 200mila persone si è radunata per ascoltare la messa officiata da Benedetto XVI.

Nella sua omelia il Pontefice ha sottolineato l'importanza della fede anche nel mondo moderno "Quando Dio è estromesso, il mondo si trasforma in un luogo inospitale per l'uomo, frustrando, nello stesso tempo, la vera vocazione della creazione di essere lo spazio per l'alleanza, per il si dell'amore tra Dio e l'umanità che gli risponde". 

Non è mancato poi un riferimento all'importanza della famiglia: "Dio ha affidato alla famiglia fondata sul matrimonio l'altissima missione di essere cellula fondamentale della società e vera Chiesa domestica. Cuba necessita della testimonianza della vostra fedeltà, della vostra unità, della vostra capacità di accogliere la vita umana, specialmente la più indifesa e bisognosa".

La visita del Pontefice continuerà nella giornata di domani quando sarà la volta di recarsi all'Avana dove è in programma un incontro con Raul Castro presso il Palacio del la Revolucion. Molto probabile, anche se non menzionato nel programma ufficiale, l'incontro in loco con Fidel Castro, il leader della rivoluzione del 1959, da anni gravemente malato e secondo alcuni molto vicino alla conversione al Cristianesimo. Nessuna conferma invece sul possibile meeting col presidente venezuelano Hugo Chavez che si trova a Cuba per sottoporsi a radioterapia.