Quotidiano | Categorie: Economia&Aziende

Lettera 43: Sulle Venete Intesa fa i suoi interessi, lo Stato è entrato cornuto ed è uscito mazziato

Di Rassegna Stampa Giovedi 22 Giugno 2017 alle 11:30 | 0 commenti

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Quanto costerà allo Stato italiano il salvataggio delle sue banche? Visto le cifre che ballano su quel che dovrà sborsare per le due popolari del Nord Est, Vicenza e Veneto - 5, 10 miliardi forse di più - il calcolo è quanto mai aleatorio. Basteranno i 20 stanziati a suo tempo sull'abbrivio della soluzione dell'altrimenti irrisolvibile problema del Montepaschi, o ce ne vorranno ancora? Forse la fatidica commissione d'inchiesta, che mercoledì 21 dopo laboriosa e tormentata gestazione ha ottenuto il via libera della Camera, dirà una parola anzi, una cifra, definitiva.

Un fatto è certo. Quello che nelle parole dei protagonisti, istituzionali e politici, ancora fino all'anno scorso veniva definito tra i più solidi sistemi creditizi del mondo, si è rivelato un colabrodo. E poco vale consolarsi col fatto che i nostri vicini di casa (Spagna e Germania in primis) stavano messi peggio. Loro i problemi li hanno risolti per tempo, ben prima che la sciagurata e frettolosa introduzione del bail in vietasse di risanare ricorrendo ai soldi dei contribuenti.
LO SPETTRO DEL BAIL IN. Bail in, per inciso, che è pura teoria visto che nessuno, per comprensibili motivi di consenso, osa ricorrervi. In questo il salvataggio di Vicenza e Veneto Banca non fa eccezione perché, oltre allo Stato, pagheranno solo gli azionisti e tra gli obbligazionisti i detentori di bond subordinati, e non le altre categorie, per non parlare dei correntisti che non ci rimetteranno nemmeno un euro. A metterlo, quell'euro, sarà invece Banca Intesa, che si porta via quel che di sano negli asset dei due istituti è sopravvissuto alla catastrofe.

Naturalmente che Intesa ci metta 1 euro e Pantalone, cioè noi, una valangata di miliardi, ha fatto storcere non poco il naso. Ma chi è causa del suo danno pianga se stesso. La banca milanese non è un ente di assistenza e fa i suoi interessi, pretendendoci sopra tutte le garanzie del caso. Chi invece quegli interessi non li ha tutelati, prima chiudendo gli occhi di fronte ai numerosi indizi del tracollo poi palleggiandosene le responsabilità (sulla Popolare di Vicenza c'è una richiesta di danni ai vecchi manager che vaga in cerca di qualche Tribunale che se ne assuma la competenza), ora paga un conto salatissimo. Altrove, vengono in mente le banche americane, lo Stato ci ha messo i denari, le ha risanate ed è poi uscito con ricchi guadagni. Da noi invece entrerà da cornuto per uscirne mazziato. 

Di Paolo Madron per Lettera 43 


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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