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Leo Club: una giornata da volontari, cronaca di un alluvione

Di Redazione VicenzaPiù Domenica 14 Novembre 2010 alle 12:22 | 0 commenti

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Leo Club - Si è trattato di qualcosa di tragico e totalmente inaspettato, l'alluvione che lunedì primo novembre ha colpito Vicenza, devastando tutto ciò che trovava sul suo percorso e lasciando tracce sgradevoli, fango e detriti, anche dopo che la grande onda si acqua marroncina si è ritirata. Molti aspetti negativi, in questa catastrofe, che ci ha dato però l'occasione di apprezzare l'opera dei molti volontari, di tutte le età, che sono accorsi in aiuto della Protezione Civile e di coloro che, all'improvviso, hanno perso moltissimo. Tra di loro, c'eravamo anche noi Leo.

Alcuni soci del Leo Club Vicenza, infatti, armati di pala e tanta buona volontà, hanno passato una giornata intera, domenica sei novembre, ad aiutare le autorità ed i bisognosi in una delle zone più colpite della provincia: la riviera berica.

Ore 10.30 Raduno in piazza Matteotti a Vicenza, dove la protezione Civile, accampata nella piazza ormai da una settimana, ci ha fornito pale, scopettoni, palette e gli immancabili giubottini giallo-fluo. Insomma, tutto il necessario per darci da fare al massimo.

Ore 11.00 I Leo, con i ragazzi delle Protezione Civile di Tezze sul Brenta, capitanati dal signor Pietro, con i quali il club si era accordato per partecipare insieme a questa iniziativa, partono con l'autobus diretti in riviera berica, precisamente in via Sardegna.
Fra i molti ragazzi ed adulti nell'autobus, non mancano gli stranieri, e questo ci permette di riflettere su quanto queste persone si sentano a casa nel nostro paese, nella nostra città, pronti ad aiutare in modo disinteressato e spontaneo i loro vicini disastrati.
Si comincia a lavorare: le ragazze puliscono l'interno delle case nelle quali l'ondata proveniente dal fiume è stata implacabile, rovinando mobili, pavimenti, tutto, mentre gli uomini, con tanto di badile e muscoli, spalano il fango all'esterno.

Ore 14.00 Pausa pranzo, con il pacchetto fornito dalla Protezione Civile stessa, che comprendeva un panino, mela ed acqua per dissetarsi e rifocillarsi dopo il lavoro.

Qui, in teoria, sarebbe finito il primo turno, e ai volontari della mattina sarebbero dovuti subentrare quelli del pomeriggio, ma i Leo ed i ragazzi di Tezze sul Brenta, strenui, hanno affrontato anche il secondo turno con il sorriso sulle labbra, rimanendo sul luogo per spalare e pulire ancora e ancora, purtroppo rendendosi conto che non sarebbe bastata una giornata per ripristinare le condizioni ante-alluvione. Chissà quanto tempo ci vorrà, perché tutto torni come prima, forse settimane, forse, facendo una previsione ottimista, anche meno, ma ciò che non potrà più ritornare, di certo, sono i ricordi e i molti oggetti che, per chi li ha persi, avevano prima di tutto un valore affettivo.
Ora la sfida sta nel creare nuovi ricordi, proprio a partire da queste giornate in cui tutti, adulti e ragazzi, italiani e stranieri, vicini anche lontani per moltissimi aspetti, sono insieme, uniti dalla loro voglia di essere di aiuto per chi è stato meno fortunato di loro.

Ore 17.00 Finisce anche il secondo turno, mentre il cielo si fa ormai scuro. L'ora è cambiata, è inverno, e la mancanza di luce rende il lavoro ancora più difficoltoso. Inoltre, la stanchezza comincia a farsi sentire.
L'autobus arancione, quindi, riporta i valorosi alla base, dove riconsegnano i guanti, la pala, il giubbotto, ma non le emozioni provate in questa giornata così diversa e quello che hanno imparato, ancora una volta: quanto sia bello poter essere di aiuto, anche se ciò comporta fare qualcosa che non avremmo mai pensato di dovere, o meglio, di poter fare.

Grazie, Leo, e grazie anche a voi della protezione Civile di Tezze che ci avete accompagnato.
Per quanto questa sia solo una piccola goccia nel mare dei volontari e delle molte giornate di lavoro, lodate persino dal Presidente della Repubblica Napolitano, giunto per l'occasione a Vicenza, venerdì dodici novembre, quel giorno, con la pala in mano, c'eravamo anche noi.

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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