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Per vendita Valentino Fashion Group a Permira dieci mesi a Matteo Marzotto: "sorpreso, ma innocente fino al terzo grado". Ma rimarrà in BPVi, Fiera e Cuoa?

Di Giovanni Coviello (Direttore responsabile VicenzaPiù) Mercoledi 17 Febbraio 2016 alle 19:39 | 0 commenti

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Matteo Marzotto, da noi richiestone, ci ha inviato le sue dichiarazioni in relazione alla sentenza di primo grado del Tribunale di Milano sulla cessione di Valentino Fashion Group. Le pubblichiamo per esteso mentre attendiamo la risposta al quesito che gli abbiamo subito posto "sulla sua permanenza o meno a capo di Fiera di Vicenza e Cuoa ma, soprattutto, nel Cda della Banca Popolare di Vicenza a cui abbiamo rivolto subito una domanda" che giriamo anche al dr. Marzotto perché, in primis, riguarda lui stesso e la sua sensibilità".

“La condanna, sia pure appellabile, è considerata dalla Banca, specialmente in questo momento, come ostativa alla permanenza nel suo Cda del dr. Matteo Marzotto, nel caso di sue mancate e spontanee dimissioni, in quanto le norme bancarie prevedono per l'appartenenza a un Cda il possesso dei requisiti di onorabilità?"

Ecco, intanto, le dichiarazioni ufficiali di Matteo Marzotto dopo la sentenza di condanna a dieci mesi (con la sospensione condizionale della pena e la non menzione).

Milano, 17 Febbraio 2016. Abbiamo sempre confidato che la difesa nel processo avrebbe - prima o poi... - evidenziato la nostra innocenza e per questo avevamo a suo tempo rifiutato ogni ipotesi di patteggiamento.
Siamo sempre stati convinti dell'infondatezza dell'accusa che è emersa limpidamente dall'istruttoria dibattimentale: tutte le carte e tutti i testimoni, sia dell'Accusa sia della Difesa, hanno infatti sempre confermato la nostra completa estraneità ai fatti. Per questo la sentenza del Tribunale di Milano ci sorprende e fatichiamo a capire come due soci di minoranza che non hanno mai preso parte alla gestione della società possano essere considerati colpevoli di un reato eventualmente commesso dagli amministratori. In aggiunta, è stato dimostrato durante il processo con articoli di stampa, nazionale e internazionale, e numerose testimonianze - tra cui quella dell'allora amministratore della società lussemburghese - che il sottoscritto, all'epoca dei fatti Presidente di Valentino, è sempre stato contrario alla vendita della casa di moda, e il successivo sviluppo dell'azienda mi ha purtroppo dato ragione. Oggi sono stato condannato per un'operazione, la cessione di Valentino, alla quale mi ero opposto con tutte le mie forze, visto che il mio unico intento, acquisendo le quote di ICG, era quello di consolidare il controllo e impedire così le scalate ostili che da più parti si paventavano. Anche questa è una circostanza provata e riprovata, come emerge dalle mie dichiarazioni rilasciate in epoca non sospetta e dai documenti prodotti in giudizio.
Anche per quanto concerne mia sorella Diamante è stata dimostrata, con documenti e testimonianze, la sua estraneità ai fatti, essendosi occupata solo della sua famiglia per tutta la vita, senza mai interessarsi alla gestione delle aziende.
Si è colpevoli soltanto dopo una sentenza definitiva e questo è solo il Primo Grado, così come era accaduto in altri e noti casi che la stessa Procura ha richiamato durante il processo e per i quali la Cassazione ha infine escluso ogni addebito.
Leggeremo le motivazioni e ci difenderemo in appello; è certo, però, che in questo contesto diventa difficile conciliare il fare impresa e investimenti.
Matteo Marzotto


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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