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Maledizione di Chernobyl, pretese degli "ambientalisti" radicali, necessità sviluppo

Di Redazione VicenzaPiù Sabato 19 Marzo 2011 alle 15:43 | 0 commenti

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Circolo Embera Katio, Associazione Ambiente e Società - Anche questa volta come successe all'indomani di Chernobyl, il nostro Paese deve fare i conti con un incidente poco prima del referendum sul nucleare. Certo l'incidente avvenuto nell'ex Unione Sovietica aveva gravità e motivazioni diverse, ma è anche giusto sottolineare che, anche nel caso Fukushima, l'azione dell'uomo ha avuto un ruolo determinante che esamineremo più avanti. C'è da dire che la centrale giapponese è stata costruita all'inizio degli anni settanta e progettata all'inizio degli anni sessanta, dunque da considerare di prima generazione.

L'Italia, invece se andrà avanti con il suo progetto potrà beneficiare di centrali di terza generazione avanzata, dotate di 4 sistemi di sicurezza, come ha affermato pochi giorni fa in una trasmissione televisiva il professor Mario Ricotti del Politecnico di Milano. Il problema ora è quello di non decidere sulla scia dell'emozione e della paura. Prima di tutto è importante stabilire collegialmente in Europa come adeguare i sistemi di sicurezza delle centrali esistenti e adattare i progetti in via di esecuzione alle nuove esigenze scaturite dall'incidente della centrale giapponese. E questo si dovrà fare al più presto. Insomma il nostro Paese non può fare a meno del nucleare. D'altra parte il nostro Paese è legato alle importazioni energetiche per l'85% del fabbisogno interno. Ricordiamo che per migliorare la qualità dell'ambiente il trattato di Kyoto ci impone di ottenere energie pulite- solare e eolico soprattutto -almeno fino al 20% dei consumi interni entro il 2020. Infatti il frazionamento futuro potrebbe essere questo: 20% di rinnovabili, 20% di nucleare, 50% di petrolio e gas e il restante idroelettrico e carbone pulito al 10%. Sulle rinnovabili, oltre alle motivazioni ambientali, ci sono altre considerazioni da fare, che purtroppo ne frenano lo sviluppo. Il costo del fotovoltaico è molto alto e se non ci fossero i contributi dello Stato, ora congelati, il suo prezzo sarebbe antieconomico. Ma anche le Regioni hanno in alcuni casi bloccato fino al 31 dicembre 2011 le realizzazioni di tali impianti, adducendo il motivo che occorre ripartire con un Piano energetico regionale che comprovi l'effettiva necessità di tali realizzazioni. Ma se non bastasse gli ambientalisti radicali hanno incominciato a criticare e a non volere gli impianti fotovoltaici di mole ingente, che definiscono impattanti. E la stessa opposizione l'hanno svolta nei riguardi dell'eolico, adducendo motivazioni di impatto ambientale. Insomma oggi diventa sempre più difficile produrre energie rinnovabili -fotovoltaico, eolico e biomasse per l'opposizione di associazioni e comitati vari che oltretutto ricevono l'appoggio di Sindaci, Regioni e decisori politici vari, che per salvaguardare la loro immagine, soprattutto in prossimità di elezioni, danno man forte al partito del No. Ma nonostante tutto dobbiamo proseguire con le rinnovabili anche se con mille difficoltà. E soprattutto non abbandoniamo il nucleare. Tra l'altro l'ad di Enel Fulvio Conti ha lasciato intendere che il costo per gli italiani sarà nullo perché è previsto un progetto finanziato. In totale circa 20 miliardi di euro- 5 per ogni centrale- che verrebbero recuperati dal concessionario con lo sfruttamento delle centrali per 50 anni. Ma parlare di nucleare significa anche parlare di sicurezza. Il fisico nucleare, il professor emerito Renato A. Ricci ci ha riferito dell'estrema sicurezza delle future centrali di terza generazione avanzata. E riguardo alle scorie, il professor Ricci assicura che sono già previste soluzioni tecniche che renderanno questi residui di lavorazione dell'uranio assolutamente inoffensivi. Insomma dobbiamo coniugare la formula delle rinnovabili con la sicurezza e la competitività economica del nucleare. Quello che stupisce sono le voci di gravi deficienze dei sistemi di sicurezza della centrale nucleare di Fukushima, Queste notizie erano sono fatte circolare all'inizio del 2008 da un funzionario dell'Aiea- Agenzia Internazionale Energia Atomica. Noi pur essendo favorevoli a proseguire il cammino in Italia del nucleare chiediamo che il governo o chi per esso, renda pubblici i piani particolareggiati dei sistemi di sicurezza delle centrali di terza generazione plus che saranno realizzate in Italia. Inoltre chiediamo all'Europa la revisione dei sistemi di sicurezza di tutte le centrali di prima e seconda generazione esistenti in Europa. Insomma bando alle critiche ideologiche, ingigantite da gran parte della sinistra e rispetto per la richiesta della massima sicurezza negli impianti futuri di energia nucleare, indispensabili per lo sviluppo sostenibile della nostra economia. Anzi per ridurre la nostra dipendenza dai carburanti fossili dobbiamo senz'altro aumentare le energie pulite, soprattutto il solare e l'eolico dove già siamo terzi in Europa. Inoltre sarebbe importante portare avanti il progetto dell'Enel che a Fusina (Ve) ha iniziato a ricavare energia dall'idrogeno. Dunque pensiamoci bene prima di accantonare il nucleare italiano. Sarebbe un grave ed epocale errore.
Gianni Genghini, ass. Ambiente e Società, Circolo Embera Katio


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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