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Indennizzi bacino Timonchio, Vezzaro: accordo tutela gli agricoltori

Di Redazione VicenzaPiù Venerdi 4 Marzo 2011 alle 20:12 | 0 commenti

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Caldogno - Il Sindaco di Caldogno commenta positivamente il raggiungimento dell'accordo tra Regione Veneto e Coldiretti Vicenza in merito agli indennizzi fissati per i terreni degli agricoltori su cui verrà realizzata la cassa di espansione del Timonchio. «Sono soddisfatto dell'accordo raggiunto tra Regione del Veneto e Coldiretti di Vicenza. L'intesa va incontro alle esigenze degli agricoltori che possiedono i terreni sui quali verrà realizzata la cassa di espansione del Timonchio», inizia il sindaco Marcello Vezzaro.

«Non è stato facile esaudire le esigenze di tutte le parti, ma credo che questa sia una buona base di partenza per portare a termine un'opera indispensabile per la sicurezza della nostra comunità». È il commento del Sindaco del Comune di Caldogno, Marcello Vezzaro, in merito alle linee generali proposte nell'incontro di oggi pomeriggio in Municipio dalla Regione del Veneto. In base al VAM (Valore Attuativo Medio), che classifica il valore economico dei vari tipi di terreni, ogni area verrà quantificata con un importo medio da 50 a 85 mila euro ad ettaro. In questa cifra è compreso il valore netto di mercato del terreno eventualmente scavato (ad esempio per la realizzazione delle arginature della cassa di espansione) che al momento varia dai 15 ai 25 mila euro all'ettaro. Cifre che, comunque, dovranno essere approvate dalla giunta regionale. «Siamo giunti a questa nuova proposta grazie anche all'aiuto del consigliere regionale Costantino Toniolo che ben conosce la nostra area - sottolinea il primo cittadino. - Credo sia stato dato un giusto valore economico ai terreni, permettendo allo stesso tempo di lasciarli ai proprietari perché possano continuare a coltivare quel patrimonio tramandato loro dalle generazioni precedenti. In questo modo sarà garantita anche una maggiore salvaguardia del territorio calidonense e, per questo motivo, spero vivamente che gli agricoltori ancora contrari non si oppongano alle attività di rilievo topografico e alle indagini necessarie per la progettazione definitiva delle opere previste per lunedì 7 marzo, in nome degli interessi di tutta la collettività. Sono comunque disponibile ad incontrare i loro rappresentanti, per raggiungere assieme una soluzione soddisfacente, equilibrata e rispettosa per le parti».
La cassa di espansione sul torrente Timonchio, necessaria per evitare tragedie come quella di Ognissanti, comporterà un volume d'invaso di 3 milioni e 300 mila metri cubi, per un importo complessivo di 27 milioni e 300 mila euro. È l'opera più importante per la sicurezza della città e farà da apripista per gli altri interventi di salvaguardia idraulica del territorio. Nella cassa di espansione verranno raccolte in modo naturale solo le acque di sfioro successive a quelle di prima pioggia che non avranno, quindi, nessun carico inquinante. Qualora l'acqua trasportasse con sé sfalci d'erba o ramaglie, la pulizia del bacino spetterà al Consorzio di bonifica che ha l'incarico della manutenzione dell'area. «La prima fase di progettazione esecutiva degli interventi previsti è cominciata bene, ma è necessario pensare già alla seconda parte di questo grande progetto il cui appalto si concluderà entro la fine del 2011 - spiega Alberto Moschini, Assessore all'Urbanistica del Comune di Caldogno. - L'opera è stata inserita anche nel PAT (Piano Assetto Territorio) che l'amministrazione comunale si appresta ad adottare. Tutti gli argini del Timonchio dovranno essere messi in sicurezza, affinché non si manifestino più fragilità che possano colpire gravemente i cittadini».
Il sindaco di Caldogno esprime la propria gratitudine all'assessore Conte, al consigliere Toniolo e al presidente della Coldiretti Meggiolaro per la collaborazione proficua e la disponibilità dimostrate.

 


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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