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Inaugurazione tratto Valdastico Sud: le richieste del Comitato Vicentino No Ecomafie

Di Redazione VicenzaPiù Lunedi 30 Giugno 2014 alle 14:48 | 0 commenti

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Irene Rui, Presidente del Comitato Vicentino NO Ecomafie - Aperto pochi minuti fa il nuovo casello di Agugliaro, terzo tratto della Valdastico Sud. Il prossimo tratto dovrebbe essere quello che collega Noventa, ma la Liona e sorella acqua lo permetterà? Il serpentone della Valdastico Sud è arrivato dunque ad Agugliaro.Tutte le autorità locali, sono la felici e sorridenti di aver deturpato il territorio del basso vicentino, non importa che siano state inquinate le falde, che sia stata violentata la falda e la terra.

Non importa che si sia distrutto pezzi della nostra preistoria e della nostra cultura, basta i schei. E schei e materiali tossici ce ne sono sotto la Valdastico Sud. Ci saranno tutte quelle autorità che dovevano intervenire per ristabilire la legalità, ma che hanno cercato di insabbiare tutto. All'inaugurazione dalla parte opposta hanno partecipato i cittadini di Agugliaro, e dei territori limitrofi, per dire basta a questo scempio; ci sono quei cittadini che sono stati intimiditi e che alcune autorità locali hanno cercato di azzittire con denunce costruite ad hoc, ma false, e intimidazioni varie. Il Comitato Vicentino No Ecomafie, presente tra questi cittadini e chiede il ripristino della legalità, il sequestro del tratto vicentino della Valdastico Sud al fine di interrompere lo scempio naturale, storico e paesaggistico, ma anche ambientale e salvaguardare la salute dei cittadini. Chiede la bonifica a spese della Brescia-Padova e non della collettività, al fine di preservare la salute pubblica. Chiede che tutte le persone, autorità, società ed imprese, coinvolte nelle vicende illegali che si celano sotto la Valdastico sud siano arrestate. La salute dei cittadini, non può essere messa in pericolo per l'introito economico della cricca malavitosa veneta e del sud ad essa affiliata. La nostra terra va preservata e non trasformata in una grande discarica.

Il Comitato Vicentino No Ecomafie, chiede il rispetto dei contratti e dei diritti dei lavoratori delle imprese edili che hanno costruito questo biscione, per cui i contratti sono spesso al limite della legalità, sottoposti a sfruttamento e alla mercé di un caporalato nascosto, costretti a operare in situazioni di sicurezza cantieristica al limite della legalità. Non sono i lavoratori che devono pagare per un'opera illegale.


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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