Usb Vicenza: Merola, sindaco di Bologna, condannato per comportamento antisindacale
Venerdi 30 Marzo 2012 alle 00:14 | 0 commenti
 
				
		Usb Vicenza - In un momento in cui i diritti dei lavoratori sono messi in discussione dai professorini al governo ci si aspetterebbe che gli amministratori locali avessero a cuore le relazioni con i sindacati. Assistiamo al contrario ad una arroganza diffusa in vari enti dove Mega Direttori super pagati, dirigenti vari, frapponendo una serie di ostacoli, di cavilli, ostacolano le attività dei sindacati, ovviamente non di tutti i sindacati. Il caso clamoroso di questi giorni è che il Tribunale del Lavoro ha condannato il Sindaco di Bologna Virginio Merola per condotta antisindacale, su ricorso presentato dall'Unione Sindacale di Base.
I fatti risalgono al 29 settembre del 2011, quando il Comune di Bologna,  nella persona del Sindaco Merola, con una semplice lettera disdettò  unilateralmente il protocollo di relazioni sindacali territoriali che la  USB, allora RdB, aveva stipulato con il Sindaco Sergio Cofferati nel  luglio 2006, dopo un lungo ciclo di lotte. 
Nonostante le  innumerevoli richieste di incontro, le richieste di spiegazioni, il  pronunciamento di diversi consiglieri comunali in sede di Commissione  Consigliare, il Sindaco Merola non ha accettato nessuna richiesta  evitando il confronto con USB, proseguendo invece nelle relazioni  sindacali e nella contrattazione di bilancio, che è il perno del  protocollo disdettato, con le sole CGIL, CISL e UIL.
A distanza di  sei mesi dalla disdetta, il Giudice del Lavoro del Tribunale di Bologna,  Dott. Carlo Sorgi, ha dichiarato "la illegittimità della condotta del  Comune di Bologna ai sensi dell'Art. 28 L. 300/70 consistita nella  disdetta unilaterale in data 29/9/2011 del protocollo 13/7/2006 concluso  con il sindacato ricorrente disponendo che venga ripristinata da parte  del Comune la vigenza di detto protocollo."
Una sentenza di  rilevantissima importanza politica, oltre che giuridica, in quanto  condanna di fatto l'arbitrarietà del comportamento del Comune di Bologna  che "rende più semplice la gestione dei nuovi rapporti, elidendo un  interlocutore dissenziente, ma elimina quel valore dialettico che è  considerato di speciale rilevanza ed imprescindibile nel nostro  ordinamento, con la previsione di cui al primo comma dell'Art. 39 della  Costituzione e con i principi informatori dell'intera Legge n. 300/70"  (Statuto dei Lavoratori). Che ciò venga affermato in un momento in cui  nel nostro Paese le relazioni sindacali vengono pesantemente messe in  discussione da soggetti privati e pubblici, ha una importanza  eccezionale.
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