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Il Nordest delega Zuccato a trattare per il presidente di Confindustria nazionale

Di Rassegna Stampa Sabato 16 Gennaio 2016 alle 13:04 | 0 commenti

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Confindustria, il Nordest dà mandato a Zuccato di trattare sulla presidenza. Vanno progressivamente a fuoco, il giorno successivo, le decisioni del vertice di giovedì a Mogliano Veneto, dove i leader delle Confindustrie del Triveneto hanno definito la strategia per la successione a Giorgio Squinzi. Al di là delle formule sull'unità d'intenti, il risultato operativo è di aver interrotto quel procedere in ordine sparso tenuto fin qui dalle territoriali, affidando a Zuccato il ruolo di plenipotenziario triveneto nelle trattative.

Alla fine l'incontro è servito ai presidenti delle territoriali a concordare in maniera incrociata un impegno a non prendere accordi separati, ma di votare compatti dietro al candidato scelto dal Nordest. Sapendo che i 33 voti (23 i veneti), sui 196 totali del consiglio generale che il 17 marzo voterà il nuovo presidente, possono essere decisivi. Il che non può garantire in assoluto da opportunistici «rompete le righe» all'ultimo; ma nell'ultima tornata, quella che oppose Squinzi ad Alberto Bombassei, la scelta del Nordest per quest'ultimo aveva tenuto fino in fondo.
Il quadro entro cui si muove il mandato a Zuccato è chiaro. Il via alla successione di Squinzi è asfittico. In campo per ora solo le due candidature di Aurelio Regina, ex presidente degli Industriali del Lazio vice di Squinzi non riconfermato, e l'ex presidente della Piccola, il campano Vincenzo Boccia. Con la contraddizione che, dopo la riforma Pesenti, le regioni del nord possono chiudere la partita con 128 voti. Ma da Piemonte, Lombardia, Emilia e Veneto non escono candidati. Zuccato deve avviare i sondaggi con i leader delle altre tre per farne emergere uno. Che appare chiaro, non potrà essere Alberto Baban, il leader veneto presidente della Piccola. La sua riconferma equivale a un'esclusione. Una discesa in campo sarebbe una partenza traumatica, contraria alla linea del Veneto di procedere con cautela, evitando le brutte figure del passato. La linea, più che spingere una candidatura propria, è di pesare su un candidato del nord, che possa portare Veneto e Nordest nella stanza di comando, anche con una delle vicepresidenze, ridotte a 6 da 20. L'identikit dell'imprenditore della manifattura, a capo di un'impresa internazionalizzata, è chiaro. Vista dal Veneto la strada potrebbe condurre in Emilia: sia il presidente di Federmeccanica, il reggiano Fabio Storchi, come il leader bolognese Alberto Vacchi, che quello regionale Maurizio Marchesini corrispondono in pieno. Ma la trattativa è aperta.
Per intanto il primo atto della corsa sarà il sorteggio, il 28 gennaio, dei tre «Saggi» che vaglieranno le candidature. Nella rosa degli otto sarebbe entrato anche l'ex leader di Confindustria Belluno, Valentino Vascellari, che aveva terminato la sua presidenza qualche anno fa tra i dissidi sulla gestione di una società energetica collegata. Gli altri nomi che paiono emergere sono quelli di Francesco Gaetano Caltagirone, Gina Nieri, il bresciano Giuseppe Pasini, il costruttore siciliano Giuseppe Catanzaro, Adolfo Guzzini dell'omonimo gruppo marchigiano, Giorgio Mariaj di Torino e il campano Luca Moschini.

Di Federico Nicoletti, da Il Corriere del Veneto

 


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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