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"Il nome della stella è Assenzio", pubblicato per il 25° anniversario di Chernobyl

Di Redazione VicenzaPiù Venerdi 22 Aprile 2011 alle 12:19 | 0 commenti

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Comune di Vicenza  -  Presentazione del volume "Il nome della stella è Assenzio", pubblicato in occasione del 25° anniversario dell'incidente nucleare di Chernobyl

Mercoledì 27 aprile alle 20.30 ai chiostri di Santa Corona è in programma l'incontro "Ricordando Chernobyl" durante il quale verrà presentato il libro "Il nome della stella è Assenzio", pubblicato in concomitanza con il venticinquesimo anniversario di quello che, fino al disastro di Fukushima, è stato il più grave incidente nucleare della storia.

L'appuntamento è stato fortemente voluto dall'Associazione "Il Ponte Mict Onlus" di Caldogno, appoggiata e sostenuta, in questa occasione, dal Comune di Vicenza, dall'Istituto di Storia, e dal Centro per i servizi di volontariato di Vicenza.
Come ci ha insegnato drammaticamente l'attualità della cronaca, parlare di Chernobyl significa parlare del passato, del presente e del futuro: lo fanno in questa occasione Francesca Lazzari, assessore alla cultura del Comune di Vicenza, Giorgio Cracco, segretario generale dell'Istituto per le ricerche di Storia sociale e religiosa di Vicenza, Francesca Lomastro, presidente dell'Associazione "Il Ponte-Mict" di Caldogno e Andrii Omelianiuk, dell'Associazione Fondo Umanitario "Korda" di Kiev. All'incontro ha dato la propria adesione l'Associazione Gohan- Centro di cultura e arti giapponesi.
Gli interventi saranno intervallati dalla lettura di alcune poesie di Lina Kostenko e nel corso della serata verrà proiettato il dvd "1986-2006: Ricordare Chernobyl", a cura di Manuel Baldini e Fabio Ferrando. Si tratta di un'opera allegata al volume uscito alcuni giorni fa per i tipi di Viella Editore, che vede in qualità di curatori la stessa Francesca Lomastro, unitamente ad Andrii Omelianiuk e Oxana Pachlovska.
Il libro racconta, con una sapienza di scrittura che rende affrontabili vicende, personali e collettive, la cui tragicità a tutt'oggi è solo parzialmente nota, come sia potuto avvenire un disastro di simile portata. Lo fa non scavando tra dati tecnici o nei catastrofici numeri di quanti hanno subito l'invisibile e devastante violenza dell'atomo, ma con varie voci, quasi tutte ucraine: storici, sociologi, antropologi del rischio, poeti, scrittori, fotografi, artisti, bambini, che ci danno la dimensione umana di un evento che ha sconvolto la storia di un Paese e la vita di un popolo, ma che anche in quella occasione ha coinvolto tutto il mondo.
Vale la pena ricordare le moltissime associazioni di volontariato Vicentine e Venete, ma non solo, che hanno ospitato in questi 25 anni migliaia di bambini che ancor oggi necessitano di passare alcuni periodi dell'anno al di fuori di quelle che furono le zone contaminate.

Il volume: "Il nome della stella è Assenzio". Ricordando Chernobyl
Chernobyl, in ucraino Chornobyl, vuol dire anche "assenzio". "Il nome della stella è Assenzio" è il versetto 8,11 dell'Apocalisse di Giovanni. Esso preannuncia che al suono della terza tromba la stella Assenzio cadrà dal cielo e irradierà il suo potere come una torcia ardente rendendo amare le acque dei fiumi e facendo morire una gran quantità di uomini. Il libro nasce dalla collaborazione tra l'Associazione umanitaria e culturale "Il Ponte-Mict" di Caldogno e l'Istituto per le ricerche di storia di Vicenza. E' curato da Francesca Lomastro, storica, rappresentante de "Il Ponte-Mict", Andrii Omelianiuk, rappresentante del Fondo umanitario "Korda" di Kiev, e Oxana Pachlovska, scrittrice e poetessa, docente di storia e letteratura ucraina all'Università di Roma "La Sapienza". Al libro è allegato il video "1986-2006: ricordare Chernobyl". La pubblicazione è stata realizzata con il contributo del CSV di Vicenza.


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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