Quotidiano | Categorie: Energia

Il mostro nucleare, parola di incazzatus niger

Di Lucio Panozzo Martedi 10 Agosto 2010 alle 11:58 | 0 commenti

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Come se non bastassero i pericoli incombenti tipo bombe ecologiche (amianto, discariche abusive, sommergibili nucleari in disarmo, scie chimiche, isola di plastica nel Pacifico, aria irrespirabile, acque putride, cibi e bevande inquinati, pozzi petroliferi off shore tipo BP Golfo del Messico, nucleare militare ... e qui credo che ognuno potrebbe continuare per suo conto per pagine e pagine), l'intelligente bestia chiamata uomo ha voluto aggiungere anche il nucleare civile.

Scelta già discussa fin dal suo nascere, dopo il disastro non ancora concluso di Cernobyl la bestia uomo, trovatasi al bivio SI'/NO, avrebbe dovuto scegliere con coscienza la direzione NO, ma da parte di chi decide (ormai è giocoforza chiamarli dei, perché nulla è per loro impossibile o inarrivabile) si credette di poter continuare indisturbati. Anche in Italia, venticinque anni dopo che mediante un referendum popolare i cittadini avevano deciso a maggioranza e avevano detto basta, l'Ineffabile, seguito dalla schiera dei suoi servi, ci ha donato il Suo Verbo: il nucleare si farà.
Allora cerchiamo di esaminare la situazione con calma, poi se del caso ci incazzeremo.
L'avventura nucleare italiana si concluse con quattro centrali in disarmo destinate allo smantellamento, contenenti ancora una gran quantità di scorie da inviare ai depositi i cui eventuali siti sono ben lungi dall'essere individuati. Sono convinto che parecchie di queste scorie siano già state eliminate segretamente all'estero, magari al costo di qualche milione di euro a tonnellata, e credo che Ilaria Alpi e Milan Hrovatin avrebbero potuto dirci qualcosa in merito, se alcune manine non avessero tempisticamente provveduto alla loro misera fine. Subito dopo il referendum, ma se ne parlava molto anche prima, i soliti ignoranti timidamente facevano notare che a questo mondo di energia ce n'è molta di più di quanta ne potremo mai consumare, senza andare in cerca di farci del male col nucleare. Gli intelligenti ridevano fino al crepacuore, mettendo in ridicolo quello che ora, con la consueta competenza, vanno strillando a destra e a manca, parlando dell'idrogeno senza neanche sapere quello che dicono. L'eolico poi, adottato quando si è capito che poteva essere un affare sporco, è diventato la bandiera da sventolare a favore dell'ecologia di tipo mafioso e piduista. L'America in questo ha superato tutti: nemici primi del solare e delle fonti rinnovabili, ora stanno studiando seriamente la cosa, e sembra che con questo tentino anche di risollevare la loro traballante economia. Il nucleare lo riservano generosamente ai paesi in via di sviluppo. Insomma la situazione mondiale è molto fluida al momento, con i paesi ricchi che tentano la via ecologica, mentre quelli emergenti che non hanno accesso al petrolio o ce l'hanno a costi proibitivi, si stanno indebitando per generazioni pur di installare il nucleare e godere di energia creduta a basso costo. Ma parliamone, di questi benedetti o meglio maledetti costi.
Difficilmente i privati investono direttamente sul nucleare, in quanto i costi sono talmente proibitivi, che solo gli stati possono farvi fronte. In ogni caso i tempi di recupero sono talmente lunghi da togliere speranze anche ai più audaci, fiduciosi e rampanti componenti della finanza mondiale. E questo dovrebbe essere il primo campanello d'allarme. Gli stati che decidono, lo devono fare senza che i cittadini conoscano la verità, altrimenti anche gli scemi del villaggio potrebbe ridere di loro. Promettono a destra e a manca risparmi epocali sulla bolletta (ma io giuro sulle mie palle che pagheremo sempre la stessa tariffa, mai di meno), ben sapendo che mentono coscienti di mentire, e lo fanno a cuor leggero per il semplice motivo che i costi veri se li prenderanno sulla schiena le generazioni future, in quanto i costi dello smantellamento, che è il più oneroso, se lo pagheranno i cittadini del 2070 (parlo dell'Italia), esattamente cinquant'anni dopo la realizzazione delle centrali. Nessuno mette in conto lo smantellamento delle quattro centrali dismesse, ma neanche i costi di realizzazione delle prossime ("abilmente" nascosti nel grande ventre della fiscalità generale mediante il sempiterno gioco delle tre carte) altrimenti ci accorgeremmo subito dell'inghippo.
Ma quello che fa ridere anche i polli di batteria è che questo benedetto o maledetto nucleare deve essere alimentato con materiale fissile comperato all'estero a costi proibitivi, perché noi in Italia non ne abbiamo. Allora bisogna fare due doverose considerazioni: primo, che saremo sempre ricattati da coloro che possiedono i giacimenti di questo materiale (sono sempre gli stessi del petrolio); secondo, che se il petrolio ha una durata stimata in meno di cinquant'anni, pare che la durata del materiale utile alle centrali nucleari durerà ancor meno. E ci troveremo di nuovo a dover decidere cosa fare. Sorgerà allora un nuovo Messia (che sarà sempre il vecchio riciclato, perché don Verzè lo avrà reso immortale) a parlarci di risorse naturali rinnovabili e non nocive e ci dirà quanto siamo stati imbecilli a scegliere il nucleare (che noi NON abbiamo scelto, ma LUI è specialista nel passare le SUE colpe agli altri), che il solare è l'uovo di Colombo, e che LUI è Colombo, e altre amenità, tra le quali anche quelle non dette, e cioè che per quella data si sarà comperato anche il sole.
Noi non ci saremo, per fortuna, ma se per disgrazia ci fossimo, spero solo che don Verzè abbia inventato per tempo una pillola antiemetica, ma di quelle che funzionano però.

Lucio Panozzo, civis incazzatus niger

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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