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Fusione BPVi e Veneto Banca, Beniamino Anselmi: prima rilanciamo l'ex popolare di Montebelluna

Di Rassegna Stampa Venerdi 12 Agosto 2016 alle 09:38 | 0 commenti

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La banca unica con Popolare di Vicenza, spinta da Mion? «Un passo alla volta. Ora per Veneto Banca la priorità è il risanamento e il rilancio commerciale». Stacca e si concederà perfino cinque giorni di vacanza a cavallo di Ferragosto, Beniamino Anselmi, dopo una full immersion di tre da nuovo presidente di Veneto Banca, a valle dell'elezione al vertice del cda dell'ex popolare di Montebelluna, nell'assemblea degli azionisti di lunedì che ha eletto il nuovo board proposto dal Fondo Atlante. Ultima tappa, per ora, il cda di tre ore e mezza l'altro ieri, che ha affrontato i primi numeri della semestrale e analizzato gli aspetti in cui si articola l'azione di responsabilità, con ulteriori approfondimenti sulla relazione di Umberto Tombari, il perito incaricato dal precedente cda guidato da Stefano Ambrosini.

Stacca, Anselmi, dopo il rapido botta e risposta con Vicenza sulla proposta lanciata sulle sinergie tra le due ex popolari venete, entrambe quasi totalmente nelle mani di Atlante, su prodotti, acquisti e servizi, per fare economie di scala e tagliare costi. Una proposta che in un colpo solo ha riaperto i canali con i «cugini». Solo che da Vicenza l'omologo di Anselmi, Gianni Mion, ha risposto «sì subito» sulle sinergie, ma ha allo stesso tempo rilanciato la palla ulteriormente in avanti. «Spero si possa andare oltre. Io sono d'accordo con Zaia», aveva detto Mion al Corriere Veneto , rilanciando la prospettiva della fusione tra Popolare di Vicenza e Veneto Banca. Sapendo, da manager navigato, che, vista la difficoltà di aumentare i ricavi, quella sarebbe la via più breve per ridurre costi e risparmiare patrimonio.
Rilancio troppo in avanti, forse. La prospettiva probabilmente sarà più lunga rispetto a quanto potrebbe pensare l'ex manager di casa Benetton; ma intanto l'indicazione ha rimesso sul tavolo la prospettiva, spazzando via i tabù. I due presidenti, nel frattempo, si sono conosciuti. Dieci minuti di chiacchierata l'altro ieri, per scambiarsi il numero di telefono e stabilire il primo contatto. E la fusione con Vicenza? «Calma e gesso. Un passo alla volta - dice per parte sua Anselmi -. Adesso ci servono due-tre mesi per concentrarci su di noi. Per studiare la revisione di un piano industriale stand-alone . Poi magari si potrà aprire un secondo passaggio. Ma ora prima di tutto lavoriamo su rilancio commerciale e taglio di costi e incrostazioni».
Anselmi ricapitola le sue tre priorità: «Sobrietà e taglio dei costi, contatto con la rete per rimettere in moto la banca sul fronte commerciale, avvio dell'azione di responsabilità e delle conciliazioni». Punto, questo, caldissimo e sollecitato ieri ancora una volta da Don Torta. che ha in sostanza chiesto alle banche di non comportarsi come dei nuovi Ponzio Pilato.
Su Vicenza, si va con i piedi di piombo: «Sono abituato a parlare se sono sicuro di aver fatto prima i giusti approfondimenti - dice Anselmi -. Per cui la ricerca di sinergie sui costi è la cosa più ovvia. Poi, dopo aver impostato il piano di rilancio, valuteremo sinergie ulteriori. Del resto prima di sposarsi bisogna fidanzarsi».
Per intanto il presidente va avanti con la sua scaletta. Iniziando dal taglio costi, su cui Anselmi si dice convinto di poter strappare un «obiettivo molto importante». Nel 2015 la voce ha pesato per 685 milioni, equivalente al 72% dei ricavi. La sola voce delle spese amministrative pesa per 275 milioni. A insistere, al presidente si strappa una prima valutazione di tagli possibili del 15%. Su auto, acquisti, spese economali, forniture. Una prima valutazione sarà pronta a fine mese. «Tagli a cominciare dall'alto - sostiene lui -. Ho trovato auto di lusso ormai invecchiate. Uno può dire: "ormai ci sono, le uso". Ma io lì sopra il mio sedere non ce lo metto. E dal prossimo cda andremo a pranzo in mensa. Non faccio facili populismi: per me è una questione di approccio e di esempio. Resto convinto che ci fosse troppa opulenza, che uno dei problemi sia stato il non aver tenuto sotto controllo i costi».Confermato che per l'aereo si continua a cercare un acquirente e che villa Spineda, sede dell'assemblea, è in vendita «pur se non va svenduta», il presidente ha già pronto il giro della rete: filiali, assemblee con il personale, iniziando da Montebelluna, Venezia, Padova e Verona: «Ho bisogno di farmi vedere in faccia e di farmi raccontare dai colleghi la banca. Non bastano gli stati maggiori a vincere le guerre».
E poi in ballo c'è il rilancio annunciato lunedì di Bim, la controllata piemontese concentrata sulle gestioni patrimoniali, che pare tanto preludere al ritiro di una vendita che non va in porto da quasi tre anni e che forse comunque tanto necessaria non è più. Anche perché va interrotta nel frattempo la spirale d'incertezza che sta mettendo sotto pressione i conti: la semestrale approvata una settimana fa mostra un bilancio in perdita per 14 milioni, rispetto all'utile di 8 del 2015, raccolta in calo del 12%, a 10,5 miliardi, e margine di intermediazione del 30%, a 48.
di Federico Nicoletti, dal Corriere del Veneto


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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