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Fecondazione assistita, l'Ulss 4 è la sola realtà pubblica del vicentino

Di Redazione VicenzaPiù Giovedi 13 Giugno 2013 alle 14:15 | 0 commenti

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Ulss 4 Alto Vicentino - Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, l’infertilità è oggi un problema sociale e sanitario che aumenta con il passare del tempo. Per aiutare le coppie che non riescono ad avere un figlio, già dal 2002 l’Ulss 4 Alto Vicentino ha aperto il Centro pubblico di Procreazione Assistita che, dopo oltre dieci anni di presenza all’ex ospedale Boldrini di Thiene, ha trovato una nuova e moderna sede all’interno dell’Ospedale Unico, dove un’equipe altamente specializzata offre un servizio di grande importanza, con un appassionato lavoro che realizza il desiderio di molte coppie di essere genitori .

Ad oggi sono infatti più di 2500 le coppie che si sono rivolte al Centro, che registra un continuo aumento di richieste e un afflusso significativo. Metà delle coppie provengono da altre Ulss della provincia e alcune giungono anche da fuori regione. I bambini nati dall’attività del Centro sono stati 354 e tutti nati sani.

"Il Centro dell’Ospedale Unico è l’unica realtà pubblica della provincia di Vicenza ed è in grado di offrire un servizio all’avanguardia  sia per la strumentazione tecnica che per la preparazione del personale e per  i risultati ottenuti in termini di gravidanza" , spiega la biologa Roberta Grasselli, responsabile del Laboratorio del Centro. La maggior parte delle donne che si rivolgono al Centro ha un’età compresa tra i 35 e i 39 anni (43 percento). Quelle dopo i 40 anni sono pari al 17 percento e quelle di età inferiore ai 34 anni sono il 40 percento. L’uomo ha un’età media di 38 anni. "A volte arrivano anche coppie che hanno già un bambino ma che non riescono ad ottenere una seconda gravidanza. Tutte ne escono soddisfatte e le donne in particolare si affezionano al nostro personale, segno che il rapporto che si instaura non è solo medico, ma soprattutto umano".

Questo servizio altamente specialistico offre la sua competenza attraverso colloqui medici, visite, approfondimenti diagnostici, consulenze di esperti quali l’urologo, l’endocrinologo e lo psicologo. I colloqui con il ginecologo servono per parlare con la coppia, raccogliere informazioni, individuare interventi per risolvere l’infertilità e programmare accertamenti diagnostici. In taluni casi la risoluzione dell’infertilità può essere molto semplice, con un piccolo intervento chirurgico o una terapia farmacologia.

Dopo i vari accertamenti il ginecologo e il biologo discutono con la coppia le terapie più idonee ai fini dell’ottenimento di una gravidanza. Il Centro offre anche incontri formativi collettivi per spiegare il percorso della procreazione assistita, le tecniche di fecondazione in vitro, gli eventuali problemi che insorgono durante il percorso e i risultati ottenuti. Offre anche la possibilità di eseguire tecniche di fecondazione di primo livello (inseminazione intrauterina) e di secondo livello (fecondazione in vitro).

Il Centro, dove lavorano tre ginecologi, due biologhe e tre infermiere con la loro coordinatrice, si compone di quattro sale di degenza, due ambulatori medici e uno chirurgico, un laboratorio per l’esecuzione della fecondazione in vitro e per la crioconservazione di ovociti ed embrioni, un laboratorio per l’analisi dei liquidi seminali.

Per accedere al Centro si può telefonare o presentandosi in segreteria dal lunedì al venerdì dalle 14 alle 16. La segreteria si trova al secondo piano dell’Ospedale, blocco centrale, Centro Procreazione Assistita. Il recapito telefonico è lo 0445 571660.

I NUMERI DELL’ULSS 4

Nel 2012 sono state 801 le nuove coppie che si sono rivolte al Centro per risolvere il problema dell’infertilità. Sono state eseguite: 166 Fecondazioni in Vitro; 151 Inseminazioni Intrauterine; 512 esami del liquido seminale; 1119 Ecografie di controllo; 20 esami di pervietà tubarica. Sono nati 28 bambini per l’anno di attività del 2012 e alcuni devono ancora nascere. La previsione dell’attività del 2013 in relazione alla programmazione e all’attività svolta nei primi sei mesi dell’anno è pari a 254 interventi di primo livello e 229 interventi di secondo. A partire dal 2002 l’attività è stata in costante aumento nel numero delle coppie che accedono alle procedure di Procreazione Assistita: si è passati da un numero di 20 a 317 coppie trattate per tutte le tecniche di Procreazione.

INFERTILITA’: UN PROBLEMA SOCIALE

Secondo la definizione dell’OMS si parla di infertilità quando una coppia non riesce a procreare dopo 12-24 mesi di rapporti mirati non protetti. Si stima che su scala mondiale circa il 15-20% delle coppie in età fertile soffra di questo problema. L’infertilità è un reale problema sociale e sanitario che aumenta con il passare del tempo: solo in Italia, circa 25.000 coppie all’anno si rivolgono a un centro di Procreazione Assistita perché non riescono ad avere un figlio. Il problema è in aumento per varie cause - patologie ginecologiche e problemi dell’apparato riproduttore maschile, come anche stile di vita, obesità, fumo e alcool. Inoltre, non bisogna dimenticare i fattori sociali quali l’aumento dell’età del matrimonio o della convivenza e dunque una scelta posticipata della maternità che solitamente avviene dopo i 35 anni.

La fertilità sia nell’uomo che nella donna raggiunge il suo apice tra i 20 e i 25 anni. Nella donna, dopo questa età, la fertilità inizia a diminuire, dopo i 35 anni sarà del 20% e dopo i 40 anni del 10%. Il patrimonio di gameti femminili (ovociti) infatti invecchia con le donne. Il messaggio erroneo che i media a volte divulgano è quello che basta essere in forma fisica o che con l’applicazione delle tecniche di procreazione medicalmente assistita le donne possano avere figli anche in età tardiva e con facilità. In realtà il successo delle tecniche di riproduzione assistita, come quello del concepimento e della gravidanza naturale, è strettamente correlato all’età materna.

(Nella foto: M. Luisa Peron, ginecologa del Centro; Cecilia Zicchina, biologa del Centro; Roberta Grasselli responsabile del Laboratorio del Centro)


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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