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Esclusiva: il resoconto ufficiale del MEF sulla riunione del 24 luglio su BPVi, Veneto Banca e banche risolte in attesa del decreto attuativo della legge 205 sul fondo per le loro vittime

Di Giovanni Coviello (Direttore responsabile VicenzaPiù) Giovedi 16 Agosto 2018 alle 10:40 | 0 commenti

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Le associazioni dei soci - risparmiatori delle banche risolte e/o messe in liquidazione coatta amministrativa, tra cui, più consistenti per numeri ma non per singoli drammi, quelle della Banca Popolare di Vicenza e di Veneto Banca, molto hanno detto il 24 luglio scorso (foto) quando hanno partecipato a Roma a una riunione sulle "banche" convocata dai sottosegretari del MEF Massimo Bitonci (Lega) e Alessio Villarosa (M5S). Molto hanno detto e molto hanno riportato i media in base alle dichiarazioni, spesso discordanti, dei rappresentanti di chi ha creduto nei bilanci, nelle dichiarazioni ufficiali e nelle risultanze pubbliche disponibili dei controlli, diciamo approssimativi?, di Banca d'Italia e Consob e dei due stessi sottosegretari.

Le discrepanze tra il detto e il riferito sono state ancora più evidenti all'atto dell'approvazione dell'emendamento al Milleproroghe di cui abbiamo riferito il 6 agosto titolando «Crac BPVi e Veneto Banca, Milleproroghe: decreto salva risparmiatori entro 31 ottobre. Salva legge 205 per ristori salvo colpi di coda associazioni e politici che lo hanno ritardato», il 7 agosto sotto il titolo «"Soldi" per traditi ex BPVi e Veneto Banca: l'intervento di Andrea Ferrazzi, poi vota Parlamento per decreti entro il 31 ottobre, ma Bitonci e Villarosa frenano. E i soci?» e poi anche domenica 12 riportando alcune prese di posizione così richiamate: «Decreti attuativi Fondo ristoro ex soci BPVi e Veneto Banca, Franco Conte (Codacons): l'ora della verità, con noi anche regione Veneto, Parlamento e Rucco sindaco di Vicenza».

Oggi siamo in grado di proporvi in esclusiva un documento che taglia corto sulle interpretazioni di quanto detto e avvenuto al Mef il 24 luglio o, meglio, le lascia a voi senza la mediazione di parti, politiche e/o associative, più o meno interessate a portare avanti le proprie strategie dimenticando, in qualche caso, che in ballo c'è quel che rimane della residua fiducia nelle Istituzioni di decine di migliaia di soci (e obbligazionisti per el 4 banche risolte) che hanno affidato i propri risparmi nelle mani sbagliate proprio perchè alle bocche collegate con quelle mani che arraffavano il denari altrui nessuno ha impedito di dire il falso.

Siamo, infatti, venuti in possesso del «resoconto della riunione sulle "banche" convocata il 24 luglio dai sottosegretari Bitonci e Villarosa» stilato dalla segreteria del Mef stesso e, quindi, ve lo proponiamo integralmente nella versione in nostro possesso e senza commenti perché, se da quella riunione devono nascere decisioni basate sulla volontà dei soci, questa sia nota a tutti per come è stata manifestata nelle sue sia pur varie sfaccettature.

Leggete, valutate e commentate (abbiamo lasciato anche i "grassetti" del resoconto ufficiale...) sperando che chi di dovere faccia chiarezza anche sul decreto attuativo della legge 205 sul Fondo previsto per le vittime di reati finanziari al palo dal 30 marzo e atteso al massimo entro il 31 ottobre come da voto unanime in parlamento sull'emendamento al Milleproroghe.

Il direttore 

 

Incontro del 24 luglio 2018 con associazioni rappresentative dei risparmiatori danneggiati

 

N.B. Trattasi di un resoconto sommario e sintetico dal quale sono state stralciate tutte le dichiarazioni sulla questione coperture nonché le considerazioni di natura politica.

 

L’incontro è iniziato con un veloce giro di tavolo che è servito alla singola presentazione dei partecipanti.

Successivamente, i due rappresentanti del Governo hanno rappresentato di voler ascoltare tutti i soggetti coinvolti nella vicenda essendo ben consci che vi sono problematiche irrisolte. Hanno fatto presente che il primo passo è stato quello di contattare gli uffici per conoscere le dimensioni del problema e si è iniziato a lavorare su eventuali coperture. Gli stessi hanno proposto di dividere la riunione in due macrosettori obbligazionisti ed azionisti. Il loro interesse è conoscere le preoccupazioni dei risparmiatori derivanti dall’applicazione della normativa. Vi sono delle serie criticità nel portare avanti il fondo così come è disegnato oggi: si sta lavorando su una proposta che superi la difficoltà di rendere immediatamente operativo il regolamento (vi sarebbero criticità anche di natura costituzionale). Si sta cercando di recuperare quanto di buono già fatto cercando di ampliare la platea dei risparmiatori da ristorare, considerando che vi sarebbero anche maggiori risorse da utilizzare. In sostanza, si vuole dar voce a tutti perché da ognuno dei partecipanti si possano trarre spunti utili alla soluzione del problema.

Fulvio Cavallari (ADUSBEF) Il fondo di ristoro nasce perché la giustizia ordinaria, civile e penale, va a rilento se non bloccata come nel caso di quella civile. Si vogliono visionare i regolamenti attuativi per prendere coscienza delle loro criticità. La legge n.205 del 2017 va riscritta o integrata? Si chiede che questi problemi vengano risolti in fretta visto il tempo trascorso.

Matteo Moschini (Movimento difesa del cittadino Veneto) Un punto che riveste carattere di criticità contenuto nella legge n.205/2018 sta nel fatto che il risparmiatore deve dimostrare la vendita fraudolenta; questo sarebbe facile per chi ha acquistato di recente ma non per chi lo ha fatto da più di dieci anni perché non dispone della documentazione bancaria necessaria. La seconda criticità sta nell’obbligatorietà del ricorso all’ANAC che prevede tempi lunghi per la pronuncia. Altra criticità sta nel criterio cronologico, assolutamente incostituzionale, collegandolo anche all’importo stanziato. Consegna alcune domande formulate al Governo.

Barbara Puschiasis (Consumatori attivi Friuli Venezia Giulia) Le criticità del fondo sono la sua dotazione economica irrisoria e le modalità per il rimborso. Che venga data anche ai vecchi azionisti la possibilità di accedere al fondo. Nel caso in cui non sia possibile rimborsare tutti al 100% che vengano fissati dei criteri di priorità. Definire nei dettagli il procedimento davanti all’ANAC come avvenuto per le 4 banche, anche per velocizzare i tempi di esame delle richieste.

Rodolfo Bettiol (Ezzelino da Onara) Il problema sta nell’individuare i destinatari del fondo. Estendere a tutti gli azionisti, ivi compresi i vecchi azionisti e chi riceve in eredità le azioni, il risarcimento. Per snellire le procedure sarebbe sufficiente citare la violazione della legge penale perché al momento sono in piedi due procedimenti dai quali attingere documentazione idonea per dimostrare la vendita fraudolenta. La struttura della legge va salvaguardata aggiungendo il riferimento alla violazione della legge penale e l’informativa successiva all’acquisto delle azioni.

Antonio Tognoni (unione Consumatori del Veneto) Che la tempistica sia più che celere visto che si trova gente in grave difficoltà economica. Semplificare la graduatoria fornendo delle priorità.

Matteo Cavalcato (Associazione per Veneto Banca) Dotazione del fondo irrisoria. Creare una differenziazione tra chi ha firmato l’offerta di transazione e chi non l’ha firmata. Viene chiesta una cabina di regia per valutare diverse proposte e per monitorare la SGA.

Renato Bertelle (Associazione nazionale azionisti BPVI) Non condivide la dotazione esigua del fondo e la possibilità di aprire anche a chi ha accettato la proposta transattiva. Non è d’accordo nel valutare il solo procedimento penale, ma anche quello civile. Problema sul reperimento dei fondi.

Enzo De Biasi (ANLA Veneto) Sarebbe utile avere una bozza di decreto. Non esiste un problema di copertura perché i fondi ci sarebbero, è un problema di volontà politica.

I rappresentanti di Governo ribadiscono che l’odierno incontro non è incentrato sull’individuazione delle coperture ma sulla definizione della platea dei beneficiari e che successivamente si andranno ad individuare le risorse. A tal fine si ha intenzione di creare una cabina di regia dove le associazioni, in forma ristretta, partecipino attivamente ai lavori.

Alfredo Belluco (Confcontribuenti Veneto) Viene effettuato un intervento non propriamente tecnico nel quale viene citato il problema dei finanziamenti alle imprese e degli NPL.

Andrea Arman (Coordinamento Don Torta) Il principio della vendita fraudolenta non è conforme a tutte le fattispecie dei risparmiatori. Pur non essendo necessaria la rappresentanza di un esperto dinanzi all’ANAC, l’estremo tecnicismo della questione la rende inevitabile. L’integrazione del decreto vigente è sconsigliabile perché è basato sul criterio della vendita fraudolenta che se si smontasse minerebbe l’intero testo. Sarebbe più utile un nuovo testo che reciti che tutti i risparmiatori hanno subito un danno, fare riferimento al procedimento penale già svoltosi creerebbe una anomalia nel nostro ordinamento. Pertanto, si chiede una nuova legge dove tutti i risparmiatori sono parte offesa, che escluda i professionisti della finanza.

Sergio Calvetti  (Associazione banche venete) L’attuale procedura è farraginosa impossibile nella sua applicazione. E’ necessario trovare un criterio generale senza entrare nel singolo caso. E’ fondamentale sapere in quanti si è e a quanto ammonta il danno subito.

Patrizio Miatello (Associazione Ezzelino) Risorse insufficienti. Sostiene che già ci sarebbe un piano di intervento da poter attuare. Una nuova legge farebbe dilatare i tempi per il rimborso. Migliorare quello che è l’attuale testo normativo. Priorità solo per i casi di una certa gravità sociale.

Silvia Toffolo (Lega Consumatori) Chiede del tempo per poter studiare il regolamento da emanarsi prima che lo stesso diventi operativo e prima dell’apertura dei termini.

Stefano Pravedello (Associazione soci banche popolari) Conoscere la platea da soddisfare. Contrario al fondo così come è strutturato e articolato.

I rappresentanti di Governo illustrano come l’attuale decreto ha già dei paletti che permettono di individuare una platea di beneficiari, ora il Governo intende ampliare questa platea. Si tratta di individuare fino a quale eventuale ulteriore limite.

Giuseppe Leandri (Banca Etruria) Riferisce notizie storiche sulla banca e considerazioni di natura politica.

Riccardo Deangelis (Azzerati Banca Etruria) Il fondo di solidarietà per gli azionisti non prevede che dimostrino un danno subito. Si potrebbe ragionare sulle percentuali di rimborso.

Letizia Giorgianni (Vittime del salvabanche) Si allinea sulle posizioni di Moschini e Arman. Si appoggerà qualsiasi soluzione che superi la dimostrazione della truffa. Tutti i risparmiatori sono vittima di mancata vigilanza e di assenza di trasparenza allo sportello e, pertanto, valutare tutto ciò che è successo dall’inizio alla fine. Non prevedere l’onere della prova in capo ai risparmiatori. L’arbitrato da parte dell’ANAC pone dei problemi di natura temporale; i risparmiatori non hanno notizie sugli arbitrati. La celerità rei risarcimenti riveste carattere prioritario.

Katia Furegatti (Azionisti Carife Ferrara) Appoggia quanto detto dalla Giorgianni e da Deangelis sulla dimostrazione della truffa. Auspica una soluzione rapida, diretta, senza complicazioni. La cabina di regia potrebbe essere una perdita di tempo, sarebbe preferibile prendere visione di una proposta.

Emilio Viafora (Federconsumatori) Le somme a disposizione potrebbero essere un primo intervento per affrontare le situazioni più urgenti ed evidenti. Il percorso, invece, per un intervento strutturale sul terreno di una modifica normativa che superi le probabili questioni di legittimità costituzionale, non è agevole né prevede tempi brevi. In sostanza, bisognerebbe muoversi su queste due distinte direttrici.

Riccardo Rocca (Associazione azionisti Veneto Banca) Contesta la terminologia: risarcimento e non ristoro, in quanto sono stati commessi errori da parte degli organi preposti alla vigilanza. Sarebbe preferibile il termine investitore e non risparmiatore in quanto riduttivo. Determinare degli automatismi: chi ha comprato azioni dall’1/1/2012 non dovrà fornire alcuna dimostrazione perché da quella data era evidente la situazione “fraudolenta”. Altra questione è stabilire come risarcire chi ha acquistato in precedenza, quando la situazione degli istituti coinvolti era diversa. Diversificare il danno da acquisto a prezzi esagerati da quello da mancata vendita.

Luigi Ugone (Associazione noi che credevamo nella BPVI) Non si ha chiarezza sui numeri dei soggetti coinvolti. Chiede il rilascio di documenti secretati della commissione d’inchiesta a suo tempo istituita. Il fondo che è stato istituito si riferisce a fattispecie non riscontrabili in concreto; si richiede un nuovo provvedimento. Il risarcimento deve valere per tutti. Si richiede una misura che non crei conflitti di interesse tra i soggetti coinvolti.

Giovanna Mazzoni (Movimento risparmiatori traditi) Lamenta l’assenza di alcuna dichiarazione da parte della Banca d’Italia; chiede che la si coinvolga in questo processo di cambiamento. Si denuncia la gestione irresponsabile da parte degli istituti di credito coinvolti.

Don Torta. Rimborsare tutti i risparmiatori in base alle percentuali che si decideranno, ma rimborsare tutti.

Franco Conte (Codacons) Che la complessità dell’attuazione dell’attuale norma non sia un motivo per farne una nuova. Che si parta con l’attuazione dell’attuale disposizione e poi si facciano i dovuti aggiustamenti. Non è possibile escludere una fase istruttoria. Favorevole alla procedura presso ANAC. Contrarietà a nuova norma, parere favorevole alla modifica, tramite allargamento della platea dei beneficiari, della norma vigente. Criterio (es.: cronologico) necessario a fronte della scarsità delle risorse a disposizione; la soddisfazione integrale dei primi costituisce però impegno all’integrale soddisfazione di tutti. Chi ha transatto con le banche non deve essere escluso perché la transazione è stata fatta sotto pressione.

Marco Cappellari (Amici di Carife) La platea deve essere allargata a tutti (correntisti, obbligazionisti, azionisti, etc.) senza distinzione alcuna.

Esprime contrarietà alla legge vigente su seguenti punti:

1)    entità del rimborso

2)    tempistica rimborso

3)    dimostrazione del comportamento fraudolento e quindi che il danno sia “ingiusto”

4)    rimborso nei limiti delle risorse stanziate

5)    criterio cronologico

e di conseguenza è favorevole ad una riscrittura della norma.

 

Conte (CODACONS) Bisogna agire in fretta perché il trascorrere del tempo danneggia ulteriormente i risparmiatori traditi.

Propone una norma di Interpretazione autentica della legislazione vigente

Propone che chi eroga le somme risarcitorie si surroghi di diritto nei diritti dei risparmiatori verso le banche

 

Obbligazionista (Banca Etruria)

Il problema degli obbligazionisti non è risolto in quanto ANAC adotta criteri non uniformi

Richiesta del rimborso totale

Ampliamento dei criteri temporali stabiliti dalla legge nonché della platea dei beneficiari in particolare a favore dei possessori di obbligazioni non convertibili

 

MILENA ZAGGIA (Movimento risparmiatori traditi)

Apprezzamento della legge vigente che individua correttamente i soggetti truffati escludendo solamente gli speculatori istituzionali.

Gli strumenti per soddisfare tutti ci sono si chiede alle forze di governo, che li avevano individuati quando erano all’opposizione, di utilizzarli ora.


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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