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Degrado diffuso nel comune di Sarcedo?

Di Citizen Writers Giovedi 3 Febbraio 2011 alle 21:52 | 0 commenti

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Riceviamo da Davide Fiore e pubblichiamo. Scriveteci a [email protected] per notizie, fatti, petizioni, opinioni.
Egr. Sindaco di Sarcedo, Giorgio Meneghello, e Assessore all'ecologia-ambiente, Fabio Cortese
oggi ho approfittato della bella giornata di sole per una passeggiata tra le colline di Sarcedo, dove risiedo qualche giorno all'anno. Con mio dispiacere, per la prima volta in molti anni di conoscenza del territorio, ho notato lo stato di degrado in cui versano i cigli delle strade, i fossi , alcune aree attrezzate a parcheggio o a piazzola di sosta, nell'area che va da Via Veneto al Vivaio dalle Rive, proseguendo per il Barcon, Via Veneto- via dell'Industria, via Ca'Dotta.

Quando indico degrado, solo per intenderci, non mi riferisco alla vegetazione spontanea che contribuisce alla bellezza dei luoghi o ai rovi e i cespugli che riconquistano spazi di natura, ma riferisco all' immondizia di varia natura che, dispersa a piccoli elementi o singoli gruppi invade tutto il territorio.
Nei circa 5 km di percorso ho notato la presenza di almeno una cinquantina di lattine, numerose bottiglie e piatti in plastica, sacchetti di immondizie lasciati a terra, preservativi, vaschette, cartoni, ecc., che l'assenza di foglie dalle piante mette in evidenza. Se già ho ampiamente segnalato la discarica a cielo aperto della proprietà in via Fossalunga, angolo via Ca'Dotta per la quale il comune mi ha fatto avere cortese risposta in merito, ritorno sul più generale livello di degrado diffuso.
In assenza di senso civico dei cittadini (o dei tanti passanti) e in assenza di fondi a sufficienza per intraprendere campagne di pulizia che ricadrebbero sulle deboli casse comunali, propongo un'efficace soluzione al degrado, che eviti lo scaricabarile di rito. Si deliberi per un'ordinanza comunale che chieda ai proprietari delle diverse aree o fuori dalle stesse, di raccogliere le immondizie presenti, pena una multa. I cittadini impiegherebbero al massimo dieci minuti del loro tempo per restituire un minimo decoro al malandato paesaggio sarcedense forse attivando un comportamento virtuoso per il futuro.
In attesa di una cortese e rapida risposta dall'amministrazione comunale, resto a disposizione per indicare di persona i siti e i luoghi indicati nella presente lettera.

Leggi tutti gli articoli su: Davide Fiore, Comune di Sarcedo, Degrado

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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