Denuncia Comitati cittadini: palleggiamento responsabilità per problema falda Dal Molin
Mercoledi 28 Marzo 2012 alle 09:23 | 0 commenti
 
				
		Giancarlo Albera a nome e per conto Coordinamento dei Comitati cittadini - Quanto sta emergendo in queste ore relativamente al ristagno di acqua "al Dal Molin"(nonostante i 5 mesi senza pioggia), sembra rappresentare una novità ma in realtà era stato ampiamente previsto ed annunciato da tecnici competenti. Lo prova anche l'esposto inviato dal Coordinamento Comitati, subito dopo il tavolo tecnico, che si tenne nel Febbraio 2010.
L'esposto inviato alla Procura della Repubblica era rivolto nei  confronti della stessa Provincia, oltre che alla Regione Veneto e al  Commissario straordinario P. Costa., primo responsabile del  procedimento. In tale esposto venivano denunciati i pericoli che  potevano derivare dall'impermeabilizzazione di circa 200.000 mq  di   quell'area per far posto alla nuova base militare USA; nonché il fatto  che per le altezze dei fabbricati da erigere e, per  le caratteristiche  geotecniche di quel terreno, fosse necessaria l'infissione di una selva  di pali battuti,  3798  tronco-conici per "fondare le costruzioni" (dati  di Regione e Provincia) di cui oltre 1000  più lunghi di 18 m..  Conseguenza, si diceva la modificazione dell'assetto idrogeologico con  un duplice effetto: rallentamento dell'assorbimento  e del deflusso  idrico delle acque meteoriche, nonchè l'innalzamento, a monte dei pali  (parco ad Est), delle falde superficiali. Si chiedeva, che venisse  monitorata in continuazione il livello della falda acquifera, sia  in  fase di corso d'opera, che post-opera . Da allora sono passati più di  due anni e ancora navighiamo a vista!
Quanto sta accadendo non fa che  evidenziare  la superficialità con cui vengono affrontate spesso le  questioni ovvero, il palleggio delle responsabilità. Nello specifico  ricordiamo che tali controlli non sono una "concessione alla città" ma  sono richiamati, dalle normative previste dalla delibera DGR n. 4231del  18-12-2007 che approvava la V.Inc.A., che sono obbligatori, con  frequenza trimestrale, tanto più dopo la negazione della VIA  (valutazione impatto ambientale) negazione dovuta alla Ragion di Stato  ma contro ogni principio cautelativo per una zona tanto fragile dal  punto di vista ambientale. Ora, dove sono finiti i dati dei controlli  trimestrali del cantiere, il monitoraggio con cadenza mensile richiesto e  promesso dal commissario straordinario, che poi,  dovevano essere  trasmessi alla Provincia, ai Comuni (Vicenza e Caldogno in particolare),  oltretutto pesantemente colpiti dall'alluvione, oltre  che ad  altri  enti? 
Non si hanno più notizie dei risultati dei carotaggi e  sondaggi già eseguiti; non si sa se è stata ampliata la dislocazione e  la forma dei piezometri o  aumentata la frequenza delle analisi e  ancora, non si conosce il progetto di drenaggio che andrà riconsiderato a  cantiere ultimato. E' necessario perciò ripristinare la legalità!
La  Provincia sembra interessarsi della questione solamente una tantum;   ultimo suo intervento fine 2011 per diffidare Costa, prima del  passaggio, di cui si è saputo in queste ore, delle analisi al Comune (5  marzo?). A poco sono servite le continue sollecitazioni dei cittadini o  di qualche consigliere Provinciale. Fra le sue deleghe e competenze,  rientrano anche quelle di occuparsi della tutela delle risorse idriche e  della qualità dell'acqua (quelle scaricate in particolare) ovvero della  tutela dei beni ambientali..
Un ultimo pensiero va rivolto a coloro  che fino a qualche giorno fa sono tornati ancora a riproporre in un  simile contesto, di  installare nella parte Est del Dal Molin,  la  Protezione Civile Regionale, con servizi complementari, quali: vigili  del fuoco, 118, officina riparazioni e rimesse per mezzi .
E' chiaro  che per fare ciò sarebbe tecnicamente necessario "pavimentare" le varie   aree di servizio ed accesso ai nuovi insediamenti, determinando così  un'ulteriore impermeabilizzazione del suolo che creerebbe ulteriori  possibili intensità di alluvionamento (attribuibili alle eventuali  coperture, alle vie di accesso, ai parcheggi etc.) che aggiungerebbe   danno a danno.
Sarebbe auspicabile non proporre ulteriori  impermeabilizzazioni dell'area ma utilizzare e valorizzare le risorse  presenti, che vengono anche richiamate dal protocollo d'intesa di fine  2011.
Ecco quindi che diventa indispensabile che le Istituzioni, in  particolare Comune e Provincia, agiscano in sinergia con atti concreti  che vadano nella direzione del bene della città e dei cittadini.
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