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4 marzo, gli svizzeri decideranno se permettere alla Confederazione di continuare a prelevare due delle principali imposte, mentre gli italiani sceglieranno il nuovo padrone che li spennerà

Di Citizen Writers Mercoledi 17 Gennaio 2018 alle 12:13 | 0 commenti

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Tutti i governi italiani ci hanno inculcato nella mente che pagare le tasse è bello (e chi non lo fa è un parassita). E certamente deve essere così per gli svizzeri, giacché le tasse le decidono i cittadini, non i loro rappresentanti politici emersi dalle lotte all'interno dei propri partiti, e tra partiti diversi. Infatti nella Confederazione Helvetica, sulle tasse, a decidere è il contribuente. Fantascienza per gli italiani, che hanno la costituzione più bella del mondo, ma che vieta al "popolo sovrano" (Art. 1, Comma 2, della Charta) di decidere in materia fiscale.

 

L'imposta federale diretta (IFD) e quella sul valore aggiunto (IVA), ad esempio, faranno parte del nuovo ordinamento finanziario svizzero del 2021, ma sarà sottoposto al referendum obbligatorio il 4 marzo prossimo. Queste due gabelle sono un tipico esempio di come funziona il sistema elvetico.

Ripeto: gli svizzeri decideranno il 4 marzo se permettere alla Confederazione di continuare a prelevare due imposte che sono le sue principali fonti di entrata.

Un voto che rientra in una vicenda elvetica ultracentenaria di federalismo e di democrazia diretta: due argomenti che in Italia sono considerati un tabù, e quando se ne parla spesso si sproloquia di federalismo fiscale, demaniale, e via con le amenità.

Nella Confederazione Helvetica, sin dall'inizio per entrambe le imposte su indicate (di cui si votò nel lontano 1958), e che attualmente costituiscono quasi i due terzi degli introiti della Confederazione, hanno dovuto superare l'esame delle urne.

Nel corso degli anni lo hanno dovuto ripetutamente riaffrontare. E il 4 marzo non sarà l'ultima volta. Infatti, se come previsto dalle urne uscisse un Sì, l'autorizzazione di riscuotere l'IFD e l'IVA non sarebbe definitivamente accordata alla Confederazione, ma semplicemente prolungata dal 2020 al 2035.

Sia chiaro, non si vota sulle aliquote dell'IFD e dell'IVA, bensì sul principio - ancorato nella Costituzione - che la Confederazione possa riscuoterle, ma a tempo determinato: fino al 2035. Poi il governo dovrà di nuovo domandare l'autorizzazione.

Lo stesso giorno, viceversa, gli italiani decideranno chi sarà il nuovo padrone che li spennerà per elargirsi prebende e privilegi intollerabili.

Luciano Spiazzi

 

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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