Reporters sans frontières punta il M5S come minaccia per la libertà di stampa: più gravi i conflitti di interesse di gran parte degli "editori"
Domenica 29 Aprile 2018 alle 20:21
Reporters sans frontières ancora una volta si dimostra un'inutile classifica del primato economico occidentale, una voce tra le voci che compongono la gabbia d'acciaio che il denaro costruisce attorno alle nostre teste. Ancora una volta spaccia per libertà di stampa la libertà dei giornalisti, e di chiunque faccia informazione, di vendere il proprio lavoro al migliore offerente. La stampa, l'informazione tutta, è una funzione sociale di altissimo rango, poiché da essa dipende l'assetto sociale, l'opinione che costruisce la democrazia di cui noi siamo tanto fieri e da cui dipende la divisione della ricchezza e del lavoro.
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La Fondazione Roi vota a favore di Zonin, la stampa amica celebra Zigliotto: due facce di Vicenza uccisa dai suoi conflitti di interesse
Domenica 17 Aprile 2016 alle 12:01
Sei miliardi, in gran parte di risparmiatori e piccoli soci indifesi, sono stati bruciati da chi ha gestito male la Banca Popolare di Vicenza: se consapevolmente è reato, che resterà forse e perlomeno a lungo impunito, se inconsapevolmente è incapacità di questa terra di esprimere manager e leader all'altezza delle sue ormai essiccate potenzialità . Sei miliardi, in gran parte vicentini, sono stati sottratti all'economia del territorio, che è e sarà in crisi, quindi, più del resto dell'Italia: e nessuno affronta questo aspetto del dramma! Non lo affronta così tanto che la Fondazione Roi, con la cassa azzerata dai trenta milioni di euro investiti nella carta straccia delle azioni BPVi, mentre imperava in Banca e in Fondazione lo stesso presidente (in conflitto di interessi?), vota "no" all'azione di responsabilità contro Zonin & c.
Continua a leggereSit-in di Franca Equizi domani sotto la Procura della Repubblica di Vicenza
Mercoledi 17 Novembre 2010 alle 23:48
Franca Equizi - Ai cittadini di Vicenza
Domani 18 novembre 2010 alle ore 12.00 sarò da sola sotto il tribunale di Vicenza e poi sotto la Procura della Repubblica di Vicenza per un sit-in simbolico di pochi minuti. Nell'occasione lascerò un lumino di speranza acceso sotto al palazzo di giustizia affinché i giudici meditino circa l'irrisoria pena a mezzo patteggiamento chiesta da Marcello Sedda, uno dei principali indagati nell'ambito della vicenda "dirty leather".
