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di Alberto Belloni dal n. 275 di VicenzaPiù di Aprile (leggi tutto l'articolo nella versione digitale per gli abbonati online oppure chiedilo nelle edicole Fenagi)

Dagli albori e passando dal precursore Iro Di Brino è Rizzato il primo vero direttore generale del calcio biancorosso, Gasparin il “gemello” del mitico Dalle Carbonare, Sagramola l’ultimo di big. Prima di Andrea Gazzoli, che ha scelto in panca Marino...

Nel calcio, dici direttore e non dici niente. Perché quella di direttore è funzione che ha avuto interpretazioni, coniugazioni e sviluppi molto diversi nel tempo e da piazza a piazza. Vicenza non fa eccezione, anzi, se vogliamo, spicca per fantasiosità e  creatività, specie nell’ultimo periodo. 

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Davanti ad un Menti gremito di tifosi, il Vicenza si accorge subito che i lupi d’Irpinia non saranno pietanza facile per il gatto. Nel primo quarto d’ora, infatti, si vede già più Avellino che Vicenza e solo al 15’ la formazione di Marino inizia a dar segni di vita su una buona iniziativa di Sampirisi sulla destra conclusa con un lungo traversone su cui Cocco cerca il tiro al volo trovando invece un assist per Giacomelli che il fantasista non riesce a capitalizzare (leggi racconto, interviste, pagelle su VicenzaPiuSport.com)

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di Alberto Belloni dal n. 274 di VicenzaPiù di Marzo (leggi tutto l'articolo nella versione digitale per gli abbonati online)

Dal Dopoguerra ad oggi cinque salti nella massima serie. Quasi tutti felici…

Parlare di promozione faceva già paura in Lega Pro, figuriamoci adesso che si parla di saltare dalla Cadetteria alla massima serie. Nel dopoguerra il primo campionato che vide un’impresa similare fu quello 1954/55. 

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Era necessario mettere subito una pietra sopra alla sconfitta con il Carpi e gli uomini di Marino l’hanno fatto con una prova convincente. All’inizio la Pro Vercelli prova a mettere sotto i biancorossi (per l’occasione con la maglia blu) ma è il Lane ad andare subito vicino al gol al 10’ grazie ad una bella giocata di Sbrissa che però strozza un po’ la conclusione finale, che va così a finire sul palo sinistro dell’ex Russo (leggi racconto, pagelle, interviste e tabellino su VicenzaPiùSport).

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Con la vittoria al Menti gli emiliani ipotecano saldamente la promozione in A

E’ da paura lo stadio vicentino, colmo in ogni ordine di posti nei settori consentiti. La capolista, però, non si spaventa e già dalle prime battute affronta la partita con piglio deciso. Passano infatti solo tre minuti e inizia la lezione di contropiede by Castori: Romagnoli prende palla, Lasagna chiama la profondità e sul lancio perfetto del difensore Brighenti sembra Mogol alla partita del Cuore mentre il ragazzino fila più svelto di Spider Man (continua a leggere racconto, pagelle, interviste e tabellino su VicenzaPiuSport).

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Come cantava il vecchio Zimmerman e poi i Guns, il Lane fa knock knock all’uscio di San Pietro grazie alla vittoria corsara conquistata al Braglia. E sì che i biancorossi inizialmente ce l’avevano messa tutta per complicarsi la vita da soli. Neanche 40 secondi dal fischi iniziale e in un tunnel degli orrori il Vicenza va sotto: doppio errore di Sampirisi sul limite destro dell’area, ne approfitta Fedato che mette in mezzo un cross morbido sul quale D’Elia sbaglia evidentemente la diagonale, consentendo a Granoche un colpo di testa facile facile. Un’altra squadra accuserebbe pesantemente il colpo (per racconto completo, tabellino, interviste, pagelle clicca e vai su VicenzaPiùSport).

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Sugli spalti il clima è da festa per rinnovare il più lungo gemellaggio della storia del calcio italiano: 38 anni di amicizia tra vicentini e pescaresi. In campo però le squadre puntano a superarsi per scalare ancor più la graduatoria della Cadetteria. La prima parte della gara è molto tattica ma non priva di emozioni (clicca e continua a leggere racconto, tabellino, interviste e pagelle su www.vicenzapiusport.com)

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Un Lane a tratti irriconoscibile e così il Frosinone, senza far mirabilie, si porta a casa tre punti originati più dalle pecche degli ospiti che da un gioco convincente. I numeri della gara danno tuttavia ragione a Stellone e torto a Marino: tante occasioni per i gialloblù e nemmeno un tiro nello specchio della porta per i biancorossi (per il racconto della partita, tabellino e pagelle vai su VicenzaPiùSport).

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Scorri la formazione e capisci quanto fa paura la squadra labronica: un mix ben assortito di talento, forza e ragionamento. Mister Marino se ne rende conto benissimo e come già contro lo Spezia evita di fare il fenomeno e bada a spuntare le armi degli ospiti. La novità in casa biancorossa è Lores Rarela schierato fin dall’inizio ma l’uruguagio fin dalle prime battute sbatte col naso contro la saracinesca degli avversari.  (Per cronaca, tabellino, interviste e pagelle vai su www.vicenzapiusport.com)

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Lo Spezia è squadra costruita per stare in alto e Marino con giudizio schiera in campo un Vicenza molto coperto che bada a non lasciare troppi spazi agli avversari. Il primo tempo è così di una noia mortale e lascia ben pochi appunti sul taccuino del cronista. Per cronaca, tabellino, interviste e pagelle vai su www.vicenzapiusport.com

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