Bilancio "finale" di Banca d'Italia: maledizioni tra euro, Ciampi, Visco e... banche italiane, BPVi e Veneto Banca incluse
Giovedi 1 Giugno 2017 alle 10:58
Mese di maggio, per le aziende ... è tempo di bilanci. Oddio forse sarebbe bene averli un po' prima, ma sappiamo di doverci accontentare, soprattutto se si parla di una azienda pubblica come Banca d'Italia. A proposito, ma stiamo parlando davvero di una azienda pubblica o è privata? Guardate, meglio non addentrarci in questo ginepraio perché non ne usciamo, in sintesi Bankitalia è un Istituto di diritto pubblico la cui proprietà è in mano a soggetti privati. Lo so che vi sembra un ossimoro, ma vi assicuro che è così, il capitale sociale è nelle mani principalmente di soggetti privati, nella maggioranza Banche (Banca Intesa Sanpaolo ed Unicredit hanno oltre il 50% del capitale), ma anche Assicurazioni (le Generali hanno il 6,3%) e solo marginalmente di enti pubblici economici (INPS, Inail che in totale non raggiungono però il 6%).
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Il Fatto Quotidiano, la guerra tra Colle e Renzi sul dopo-Visco
Giovedi 1 Giugno 2017 alle 09:50
Il titolo della serie tv sarebbe "Governatori disperati". Ignazio Visco abbandona il testo delle sue Considerazioni finali e parla a braccio. Si difende dall'accusa di non aver fermato lo sgretolamento del sistema del credito durante il suo mandato di governatore della Banca d'Italia, con argomenti deboli come questo: "I casi di cattiva gestione, se non di vero e proprio malaffare, si ripetono purtroppo con una certa regolarità , indipendentemente da chi sta al governo o guida la Banca d'Italia". Il significato è chiaro, mentre le banche si sfasciavano io stavo qui, ma lì c'era il dottor Matteo Renzi.
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Per salvare BPVi e Veneto Banca un miliardo da privati? Bruno Zago pronto a cercarlo di nuovo: se il sistema e le due banche lo vogliono sul serio e con "manager all'altezza"
Domenica 28 Maggio 2017 alle 22:36
Giorgio Barbieri sul Il Mattino di Padova e su altri quotidiani locali del gruppo Finegil Repubblica propone un'interessante intervista all'imprenditore trevigiano Bruno Zago, patron del gruppo ProGest, che nel 2016 era a capo a capo dell'associazione dei grandi soci di Veneto Banca e aveva lanciato la sfida per l'aumento di capitale da un miliardo, il cui flop aveva poi portato Atlante a impadronirsi della banca a 10 centesimi ad azione, prima di essere "scoraggiato", diciamo così, a portarla a termine insieme ai componenti della sua cordata da quell'Europa che oggi pretende che siano proprio i "privati" a immettere una cifra simile nelle due ex Popolari venete per consentirne poi la "ricapitalizzazione precauzionale" da parte dello Stato.
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Gentiloni chiede alla Merkel di ammorbidire UE, Il Fatto: in alternativa fusione a tre con MPS già “promosso” di BPVi e Veneto Banca a rischio crac
Domenica 28 Maggio 2017 alle 01:01
La crisi delle due banche popolari venete rischia di trascinare a picco, oltre a un pezzo dell'economia nazionale, anche il governo e i vertici della Banca d'Italia. La situazione è disperata al tal punto che da ieri si contano due novità di rilievo. Stando a quanto risulta al Fatto, Paolo Gentiloni ha deciso di intervenire e ha parlato della sorte di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca con Angela Merkel durante i colloqui del G7 a Taormina. In sintesi, il premier avrebbe chiesto alla cancelliera di ammorbidire la posizione tedesca - che a Bruxelles conta più di qualunque altra cosa - sulla vicenda nella speranza così di ammorbidire anche la Commissione europea.
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Le ultime da Bruxelles su BPVi e Veneto Banca. "Fabrizio Viola, lei è ottimista o no?": la seconda...
Mercoledi 24 Maggio 2017 alle 21:00Fabrizio Viola e Cristiano Carrus hanno varcato stamattina tardi la porta della Commissaria Europea alla Concorrenza, cioè la responsabile dell'Antitrust Margrethe Vestager, proprio mentre avveniva qualcosa, il primo downgrandig, da Aa3 a A1 della Cina neo capitalista, di più epocale, ci perdonino i nostri lettori locali, della possibile "risoluzione" della Banca Popolare di Vicenza e/o (anche a vocali invertite) di Veneto Banca di cui i due Ad sono venuti a Bruxelles a perorare la causa "implorando" l'applicabilità dell'intervento di Stato sotto forma di "ricapitalizzazione pracauzionale" per degli spiccioli come 6.4 miliardi di euro almeno di cui, però, l'Europa vuole che almeno un miliardo fresco, conversione di bond subordinati per 740 milioni e anticipo di Atlante per 900 milioni a parte, arrivi da ormai sorde casse private.
Continua a leggereGiorgio Meletti, Il Fatto: riunione a casa Boschi per difendere Etruria dai diktat di Bankitalia che "punisce" anche Consoli
Giovedi 11 Maggio 2017 alle 09:31
Un sabato di marzo del 2014 Flavio Trinca, presidente di Veneto Banca, e Vincenzo Consoli, amministratore delegato, sono saliti in macchina e hanno percorso di gran carriera i 330 chilometri che separano Montebelluna in provincia di Treviso (sede della banca) da Laterina in provincia di Arezzo. Lì hanno suonato il campanello della villa di Pier Luigi Boschi, consigliere di amministrazione di Banca Etruria, che li attendeva con il presidente Giuseppe Fornasari. I rapporti sono oliati. È proprio Fornasari ad aver voluto nel 2011 Boschi nel cda della banca, in rappresentanza del mondo agricolo aretino. Ed è ancora Fornasari a conoscere bene Trinca: entrambi sono stati deputati, entrambi hanno alle spalle la militanza nella Dc, sebbene in due diverse correnti, l'aretino era fanfaniano (come Boschi), il trevigiano stava con Carlo Donat-Cattin in Forze Nuove.
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Banca Popolare di Vicenza, interrogato Samuele Sorato: "Obbedivo agli ordini"
Venerdi 7 Aprile 2017 alle 16:21
Sei ore di interrogatorio per Samuele Sorato, ex direttore generale e per tre mesi AD di Banca Popolare di Vicenza, che ieri è stato ascoltato dai pubblici ministeri Luigi Salvadori e Gianni Pipeschi, dal colonnello della Guardia di Finanza Crescenzo Sciaraffa e dal tenente colonnello Fabio Dametto. Sorato, indagato per aggiotaggio e ostacolo alla vigilanza non ha cambiato la sua linea difensiva: sostiene infatti di non avere avuto alcun ruolo per i casi che hanno portato al dissesto della BPVi. Secondo Sorato a decidere era il Cda. L'interrogatorio dell'ex direttore generale, che la scorsa estate si era avvalso della facoltà di non rispondere, arriva qualche giorno dopo quello di Gianni Zonin che aveva scaricato su di lui molte responsabilità .
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Il Fatto: Banca Popolare di Vicenza, così Bankitalia e Consob non fermarono Zonin
Venerdi 7 Aprile 2017 alle 12:36
Dov'era la Banca d'Italia mentre la Banca popolare di Vicenza veniva distrutta? Che cosa faceva la Consob mentre il presidente viticultore Gianni Zonin rovinava i 120 mila soci? Leggendo le 350 pagine dell'azione di responsabilità contro 32 ex amministratori e sindaci depositata al Tribunale di Venezia dall'attuale ad di Bpvi Fabrizio Viola si possono formulare due ipotesi: o dormivano o fingevano di non vedere. A Zonin e soci viene chiesto un risarcimento danni senza precedenti, un miliardo e mezzo di euro, come responsabili di "una delle più eclatanti débacle finanziarie del dopoguerra, esito drammatico di un vero e proprio intreccio, un groviglio di rapporti, mai trasparenti, tra la Banca e i suoi vertici e tra questi e alcuni selezionati clienti".
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Veneto Banca, rosso 1,5 miliardi. La Bce dice sì agli aiuti di Stato
Martedi 4 Aprile 2017 alle 09:24
Svolta in Europa nella trattativa sul salvataggio delle banche venete. La Bce ha giudicato solvibili la Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca, riconoscendo la sussistenza di uno dei requisiti fondamentali per l'accesso agli aiuti di Stato, chiesti dalle due banche lo scorso 17 marzo per scongiurare il rischio di un bail in. La vigilanza della Bce avrebbe anche determinato il fabbisogno di capitale degli istituti, calcolato sulla base dei risultati raggiunti nello scenario avverso dello stress test dello scorso luglio. Il dato dovrebbe essere stato già comunicato a Bankitalia e al Tesoro, che provvederà a girarlo alle banche.
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Inchiesta Veneto Banca, Flavio Trinca chiede l'archiviazione: estraneo
Venerdi 3 Marzo 2017 alle 08:30
Il presidente e tutti i consiglieri di amministrazione? Sono estranei. Le decisioni operative venivano prese altrove (cioè, se ne deduce, dall’Ad Vicenzo Consoli). Per questo, i magistrati fanno bene a non indagare nessuno del cda e quindi dovrebbero archiviare, e subito, la posizione del presidente. A voler sintetizzare le tesi sostenute ieri di fronte ai pm di Roma da Flavio Trinca, ex presidente di Veneto Banca, basterebbero questi concetti. Anche se poi, ovviamente, ci sono molte sottigliezze e precisazioni da porre, che in ogni caso puntano a orientare l’attività dei magistrati più verso chi, quel ruolo operativo, ce l’aveva: Vicenzo Consoli, l’amministratore delegato dell’istituto di credito che ha polverizzato i risparmi di 88 mila azionisti, e ora è nel mirino di un’ indagine per aggiotaggio e ostacolo all’attività di vigilanza assieme ad altre 14 persone, tra le quali lo stesso Trinca.
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