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Puschiavo, Progetto Nazionale: noi, il nuovo modello veneto

Di Redazione VicenzaPiù Martedi 5 Marzo 2013 alle 16:22 | non commentabile

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Piero Puschiavo, presidente nazionale associazione Progetto Nazionale  -  Oggi, a qualche giorno dal voto, necessita una attenta e ponderata riflessione circa l’esito catastrofico della scorsa tornata elettorale. Va prima però ribadito, chiaramente, che quella di Progetto Nazionale è stata una partecipazione di “bandiera”, una azione dettata da scelta politica più che una prova elettorale, per una associazione presente in prevalenza nel nord-est d’Italia, la cui esistenza era fin troppo ignorata.

Infatti i circa 4.000 voti raccolti al Senato della Repubblica delimitano una base di partenza sufficente, considerate le condizioni e le dinamiche in cui sono stati ottenuti (e che noi conosciamo). La nostra scelta doveva necessariamente rappresentare un elemento di rottura con le logiche romane, e soprattutto lanciare un messaggio chiaro, all’interno e al di fuori, di presa di distanza da schemi oramai sorpassati.

Noi ci siamo coraggiosamente “pesati”, tecnicamente, operativamente, numericamente: abbiamo testato la macchina organizzativa messa in moto col lancio della Fase 2.0, a Verona lo scorso 26 gennaio. Abbiamo serrato i ranghi e ricompattato un piccolo esercito in grado di affrontare le tempeste future, con uomini e donne ben consapevoli di ciò che spetta loro in questo percorso. Non esprimerò giudizi di sorta sulle altrui disgrazie, non è nel mio stile.

Il fenomeno “grillo” era ampiamente prevedibile e difficilmente arginabile, almeno in questo momento; la sua lettura della “gara” elettorale è risultata vincente; “populismo”, “servilismo” o complotto che sia, il 25% degli elettori si riconosce in questo soggetto, vuoi per intima convinzione e piena consapevolezza, vuoi come sfogatoio, vuoi per qualunquistico appecoronamento alla sua gestione verticistica del movimento e della propaganda (supportata sappiamo bene da chi); fatto sta che il comico genovese ha sconfitto (momentaneamente?) la sclerotica organizzazione dei partiti per come la conoscevamo, o almeno la loro degenerata rappresentazione di centrodestra e centrosinistra degli ultimi tempi.

Il vincitore delle elezioni rimane dunque Grillo, e questo grazie anche agli altrui demeriti, presunzioni e sottovalutazioni, delle “destre” in primis. Ora si torna a parlare (come sempre, quando i buoi sono fuggiti…) di costituenti, unioni (di fatto) di un’area in via d’estinzione. Pochi slanci, ancor meno convinzione e tanta confusione: difficile trovare “la quadra”. Non credo quindi di dover guardare con interesse a questi fiacchi richiami dettati più dal bisogno e dal disorientamento, che dalla ferma e lucida volontà.

Costituenti, per di più, auspicate da e con soggetti che tutto rappresentano fuorché il rinnovamento, soggetti che intendono presuntuosamente parlare di “nuovo” quando incarnano il continuum politico-temporale con la seconda Repubblica.

Progetto Nazionale ha promosso e lanciato un "nuovo modello veneto” di logica e di mentalità, proiettato su scala nazionale. Abbiamo deciso di lavorare in questa direzione, laddove i nostri uomini e i nostri Circoli sono radicati sul territorio.

Abbiamo un obiettivo che deve portare ad una revisione della Costituzione in senso federale nell'ottica delle macro-regioni, che geograficamente si identifichi nelle mentalità locali, salvaguardando le specificità territoriali. Non una “destra” patriottarda e iperliberista, non una “sinistra” assistenzialista e immorale, ma la promozione e la salvaguardia dell’Identità delle nostre Genti.

Il vero marcio della politica non è affatto emerso nella sua interezza, e anzi, come per il caso MPS, si cerca di nasconderlo sotto il tappeto, nella speranza (fondata) che il “popolo bue” dimentichi rapidamente. C’è poi il rischio che quella del Movimento 5 Stelle si dimostri una vittoria di Pirro e che una sana rivendicazione di cambiamento, di pulizia e di rinnovamento venga dirottata su dei binari morti.

Nel frattempo:

- l’instabilità politica e la diffusa rassegnazione hanno solamente favorito, più che i “precari” al Parlamento, i tecnocrati di Francoforte e Bruxelles, pronti a stilare i nuovi protocolli di cancellazione della sovranità e di macellazione dello Stato sociale, completando l’opera di privatizzazioni di quel poco che è ancora rimasto del nostro sistema economico produttivo;

- il cancro dell’immigrazione, alimentato dal buonismo progressista, avanza spietato mietendo vittime quotidianamente, portando la criminalità comune a percentuali intollerabili, intasando carceri e pratiche giudiziarie;

- le bollette aumentano a dismisura e senza soluzione di continuità grazie alla mancanza di una politica energetica autenticamente sovranista;

- la politica estera rimane clamorosamente e irresponsabilmente assente;

- il sistema bancario sta fagocitando quello economico-produttivo in barba alla tanto strombazzata “crisi del sistema”.

Tutti temi, questi, a cui il “frinire” o il “frignare” grillino in parlamento, assai difficilmente saprà dare risposte concrete.

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Commenti degli utenti

Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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