Debiti partecipate, Ciambetti: demagogia e tanto rumore per nulla
Venerdi 26 Novembre 2010 alle 19:55 | non commentabile
Roberto Ciambetti, Regione Veneto - "Profondo rosso? No. Di profondo in questa vicenda ci sono inutile allarmismo e molta demagogia. La lettura che alcuni quotidiani veneti hanno dato della situazione debitoria delle società partecipate dalla Regione è assolutamente parziale e non fa emergere due dati inconfutabili, cioè che il debito rappresenta circa il 36 per cento rispetto al patrimonio netto complessivo delle società e il 22 per cento del totale dell'attivo".
Così l'assessore veneto al bilancio, Roberto Ciambetti, replica alle notizie che enfatizzano la situazione debitoria delle principali società partecipate dalla Regione. "Fare demagogia è facile - ha continuato Ciambetti - ma non è esattamente corretto; giocando con i numeri si possono dire tante cose. A chi fa notare che Veneto Sviluppo ha registrato nel 2009 una perdita di circa 2 milioni e 300 mila euro, potrei replicare che dal 2001 al 2008 questa società ha sempre portato profitti e che in particolare nel 2007 ha segnato la sua miglior stagione con utili superiori ai 42,6 milioni di euro. Potrei anche aggiungere un'altra considerazione, sorprendentemente omessa invece nell'analisi del consigliere regionale Mauro Bortoli, esponente di una forza politica che afferma di essere attenta ai bisogni sociali: c'è un dividendo sociale distribuito dalle aziende e imprese pubbliche che non figura nei bilanci, ma che si chiama servizi resi ai cittadini, alle imprese, al territorio. Una società partecipata dalla Regione non deve per forza sempre registrare utili, ma non può certo esimersi dallo svolgere correttamente i servizi per cui è nata". "Taluni criticano, per esempio, le nostre società immobiliari - conclude Ciambetti - che gestiscono beni come Villa Contarini, la Rocca di Monselice e via dicendo, garantendo così la tutela di beni culturali di inestimabile valore. E, guarda caso, questi critici sono gli stessi che si indignano perché il centro destra dimenticherebbe di salvaguardare la nostra cultura! Insomma, questa storia trasuda evidentemente di demagogia e c'è chi pensa a colpi di teatro, ma come direbbe Shakespeare, ‘Much ado about nothing', tanto rumore per nulla".
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