Priorità per Vicenza, la sicurezza dei fiumi: dal 1872

Da VicenzaPiù n. 231
Di Luciano ParolinDa secoli la nostra città , con i suoi tre fiumi: Bacchiglione, Retrone, Astichello, corre rischi. Da sempre Vicenza subisce alluvioni dannose documentate nel 1872, nel settembre 1882, nel maggio 1905, nel 1926 e poi nel dopoguerra: 1966, 1978, 1992, 1999, 2000. L'ultima, la più recente, del novembre 2010, è ancora agli onori della cronaca per il risarcimento danni, ma non per un progetto
di manutenzione dei fiumi, dei loro alvei con l'asportazione del materiale residuo alluvionale (centinaia di metri cubi) almeno sotto i ponti del centro storico. Continua a leggere
Bruno Carta apre suo libro su Aim, Marghera, Salvarani, Vianello e maggioranza attuale

Da VicenzaPiù n. 231
“La magistratura ha fatto politica perché chiaramente l’inchiesta su Aim è stata uno dei motivi principali che ha permesso che alle elezioni comunali vincesse Variati al posto della Sartoriâ€
Sul n. 230 di VicenzaPiù abbiamo pubblicato la prima parte di un’intervista fatta tempo fa a Bruno Carta e per la quale ci siamo presi un po’ di tempo prima di darla alle stampe per fare alcune verifiche e per essere più vicini ad alcuni avvenimenti che si concretizzeranno in questi giorni, leggi udienze.
Continua a leggereUn imprenditore di Nove chiede alla stampa di intervenire prima di gesti disperati

Gentile direttore, scrivo per portare conoscenza di un grave raggiro che ha afflitto una promettente azienda di Nove. A gennaio 2008 ho sottoscritto con Hypo Voralberg Spa di Bolzano un cosiddetto leasing per un capannone di 1000 mq di proprietà della stessa Hypo Voralberg Spa.
Continua a leggereCalcio: Il Vicenza perde il derby casalingo contro il Padova. Decisiva la rete di Succi

VicenzaPiù n. 231 in distribuzione: La fabbrica cambia

VicenzaPiù n. 231 esce ancora con un inserto di otto pagine in cui le riconversioni di vecchie fabbriche a luoghi per eventi o a nuove espressioni architettoniche vengono discusse insieme alle modificazioni che la riforma del lavoro Monti Fornero, la Montero, porterà alla fabbrica che cambia. E tanti altri sono, al solito, gli approfondimenti e gli argomenti affrontati con lo stile di VicenzaPiù (clicca qui per la locandina di Vicenza e qui per la locandina di Bassano).
Dismissioni e lavoro, la fabbrica cambia
All'inizio fu la protoindustria. Si sviluppò in Europa tra il XVI e il XVII secolo: l'attività manifatturiera si svolgeva nelle botteghe artigiane e nelle stesse case dei contadini con la crescita dell'industria a domicilio, il settore più dinamico nell'Europa seicentesca dato che la produzione artigianale era ostacolata e limitata da regolamenti corporativi.
Continua a leggereEmergenza disoccupazione: l'opinione

Il lavoro, quello vero, si rattrappisce e i cittadini sono, giorno dopo giorno un poco alla volta, sempre più poveri, ricattabili, rassegnati ... ma , intanto, si discute se il loden (di Monti o di Veltroni poco importa) sia di destra o di sinistra. Adesso Emma Marcegaglia e padroni simili ci "avvisano" che la situazione è preoccupante ... ma questa situazione l'hanno creata loro stessi. L'hanno fatto con le delocalizzazioni, con l'esportazione nei paradisi fiscali dei profitti creati con il lavoro degli altri, con le chiusure delle fabbriche.
Continua a leggereAmministrative, la speranza di partecipazione si scontra con partiti ancorati al potere

Da VicenzaPiù n. 230
Di Giuliano Ezzelini Storti
Opportunità per i giovani, non scorciatoie

Di Silvio Giovine, Presidente Regionale Giovane Italia
La riforma del mercato del lavoro rappresenta certamente una delle priorità per l'attuale agenda politica. I dati che registriamo quando affrontiamo il tema della disoccupazione in Italia sono obiettivamente mortificanti; nel mese di gennaio il tasso di disoccupazione ha raggiunto il 9,2%, sfiorando il 30% quando si parla di giovani. Continua a leggere
La crisi può avviare un nuovo modello di sviluppo rispettoso

Di Roberto Ciambetti, Assessore regionale al bilancio Lega Nord
Diciamo che la crisi economica che stiamo vivendo, e che viene presa come scusa per attaccare le conquiste del mondo del lavoro, non è causa di una svolta epocale cui stiamo assistendo: essa è la conseguenza di una mutata organizzazione sia dei fattori produttivi, sia della redistribuzione di redditi, sia infine di mutati modelli di consumo. La crisi non deve essere presa a pretesto per smantellare lo stato sociale. Continua a leggere
Il must è quindi quello di avere aziende competitive

Di Maurizio Franzina, ex Capogruppo comunale di Vicenza del Pdl
Il cambiamento epocale che stiamo vivendo imporrà (ci piaccia o meno) cambiamenti sostanziali nelle regole che disciplinano il lavoro dipendente. Al primo punto andrà posta l'efficienza e l'efficacia della struttura pubblica: per troppi anni il pubblico ha assunto personale senza una reale motivazione, per troppi anni il pubblico ha tollerato (tanto pagava la collettività ) una pesante inefficienza. Questo fatto ha generato negli ultimi trenta anni una esplosione del debito pubblico oramai insopportabile. Continua a leggere